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Risultati da 11 a 20 di 48
  1. #11
    sim dio L'avatar di albakiara
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    Re: [LoD] - I resti di Euni - Capitolo I: Cambio di rotta

    Complimenti per l'inizio! Belle foto, scritto scorrevole, belle ambientazioni e simmi fantastici!
    Voto A

  2. #12
    sim §§ L'avatar di lalla4321
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    Re: [LoD] - I resti di Euni - Capitolo I: Cambio di rotta

    Vi ricordo che le votazioni sono in corsoooo! Avete tempo fino al 15 agosto per esprimere il vostro voto!

    Intanto..
    Grazie Adanay! *___* gentilissima!!
    Si, penso anch'io che Adain potrebbe cederle <3
    A segnata!

    Albakiara ti ringrazio! Spero ti piacerà anche il prossimo capitolo
    I resti di Euni [LoD]

    Carpitur adclivis per muta silentia trames, arduus, obscurus caligine densus opaca.
    [ Si inerpicarono per un arduo sentiero, denso di opaca caligine e circondato da un muto silenzio.]


  3. #13
    sim §§ L'avatar di lalla4321
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    Re: [LoD] - I resti di Euni - Capitolo II: L'amore ci farà a pezzi

    Complimenti! Avete azzeccato la riposta corretta!! La B sarebbe stata un susseguirsi di eventi negativi che per non spoilerare vi dirò alla fine del capitolo Spero vi piaccia anche questo capitolo!




    Capitolo II: L'Amore ci farà a pezzi.


    Era notte inoltrata, Eunice si era ormai decisa, avrebbe colto il momento opportuno per fuggire.
    “Vi accompagno al castello, una volta arrivati correte nelle vostre stanze, avviserò il re del nostro ritorno e avrete via libera”
    Eunice annuì, lo sguardo di Adain le sembrò sincero, nonostante facesse parte dei predoni del re qualcosa dentro di sè la esortava a fidarsi ciecamente di lui. Non gli chiese il perché del suo aiuto né riguardo al suo passato, desiderava vederlo di nuovo e tenere in sospeso le cose alimentava in lei la speranza che presto si sarebbero rivisti. Montarono sulle cavalcature e scesero la collina,Eunice si voltò un’ultima volta per guardare la bellissima quercia che dominava il paesaggio, poi affrettò il passo e giunti al castello fece ciò che Adain le aveva detto.
    “Sire” Adain intanto aveva raggiunto il re che ubriaco gridava intonando noiose cantilene per poi ridere sguaiatamente.
    “Mio diletto! La mia sposa! Dov’è? Voglio giacere con lei!” il re gli si gettò completamente adosso.
    “Mio sire, temo stia dormendo in questo momento, non è opportuno svegliarla” Adain era preoccupato, se il re si fosse introdotto nelle sue stanze non avrebbe potuto fare nulla per aiutarla.



    “La desidero ora!” Gridò
    ”Entrerò senza far rumore, le strapperò le vesti di dosso e le prenderò con forza le cosce!”
    Vacillò mentre Adain cercava di trattenerlo il piu’ possibile.
    Eunice era salita di fretta nella sua stanza tramite le scale posteriori;
    aveva radunato le poche cose che si era portata dietro durante il viaggio e si era cambiata l’abito con uno che aveva trovato sulla panca di fianco al letto.
    Aveva una sensazione di paura che la bloccava, fuori non vi erano rumori, ogni tanto qualche schiamazzo e poi piu’ nulla,
    non sapeva dove andare né che cosa fare, si slegò i capelli fissandoli in fronte con una tiara,
    aspettò qualche minuto poi prese coraggio,
    aprì la porta e tentennando proseguì per il lungo corridoio che l’avrebbe portata all’uscita.



    Adain era nervoso, non riusciva a calmare il re dai suoi istinti, cercava di cambiare discorso o di portarlo nelle sue stanze ma il tutto senza successo.
    “Voi non siete un uomo Adain, non vi sapete divertire!” disse con la voce oscillante di un ubriaco “ora vado a dormire, domani mattina uscirò con gli altri per un nuovo bottino di guerra” disse ridendo, barcollò per il corridoio poi si diresse verso le sue stanze e vi entrò borbottando,
    si vestì dell'armatura per addormentarsi con essa ed essere pronto il giorno seguente poi si coricò.
    Adain lo lasciò andare.
    Eunice era quasi fuori dal castello, i lunghi corridoi erano tetri e tutti uguali, le torce, poste tatticamente al lato destro,
    erano l’unico modo per distinguere l’entrata dall’uscita. Scese le scale passo dopo passo, cercando di non far rumore,
    all’improvviso sbattè una porta.
    Eunice continuò ma girando l’angolo la luce si fece piu' intensa e con stupore si trovò davanti la figura del re.
    “Cara Eunice, cosa ci fate qui fuori tutta sola? Non starete mica cercando di scappare?”
    Sembrava piu’ rilassato, il vino non aveva ancora terminato il suo effetto, prova ne erano il colore paonazzo del naso,l’alito nauseante e le palpebre che faticavano a stare aperte.
    “Sire” la giovane fu colta di sorpresa, la paura le si irradiava per tutto il corpo, tuttavia cercò di non perdere la testa .
    “Non potrei mai fuggire da qui, ho solo bisogno di parlare con la serva, mi sta aspettando nella mia stanza”
    Detto questo si voltò per allontanarsi.
    Il re la guardò per un momento poi sospirando le sfiorò il braccio.



    ” e fate bene a non fuggire, sapete perché? Qui è come una piccola oasi, là fuori non sopravvivereste un giorno senza di me, se foste fortunata morireste di fame e gli animali vi consumerebbero, altrimenti la sorte peggiore sarebbero i Talkir…”
    La mano del re si limitava a sfiorarle il braccio mentre le sussurrava angosciose parole e la guardava cercando di intimorirla.
    “Loro vi farebbero soffrire le pene dell’inferno… vi staccherebbero gli arti per mangiarseli… lì, proprio davanti a voi mentre disperata invocate la morte,
    si divertirebbero a sentire i vostri lamenti e se siete ancora viva, dopo avervi torturato la carne e sventrato le viscere …
    ...vi taglierebbero la gola!”
    Eunice deglutì mentre il battito accelerava e il respiro veloce le movimentava il petto.
    Il re scoppiò a ridere e le afferrò il braccio ma Eunice si svincolò, corse verso la fine del corridoio e si chiuse in una stanza.
    “Al giorno delle nozze cara mia!” se la rise il re barcollando verso le sue stanze “al giorno delle nozze!”.
    La stanza era grande ed illuminata da alcune candele .
    “C’è nessuno?” chiese timorosa, forse si era cacciata in un pericolo maggiore.
    Una sagoma si alzò di scatto dal letto andandole incontro, una volta davanti alla luce delle candele Eunice si sentì sollevata.
    “Eunice, cosa ci fate qui? Perchè non siete fuggita? ” Adain si coprì il petto.
    “Stavo per farlo ma…il re mi ha vista, gli ho detto che la serva mi cercava ed ha cercato di bloccarmi, sono fuggita e sono piombata qui, scusatemi”.
    Era dispiaciuta, il volto si arrossì alla vista del petto nudo del giovane, abbassò gli occhi poi si girò per uscire.
    “Dove andate? Vi accompagno.”
    Percorsero assieme il corridoio, poi salirono le scale di pietra e una volta davanti alla stanza Adain si fermò
    “E’ meglio che torni nella mia stanza, il re domani mattina prenderà la strada per un villaggio a Sud, potrete partire indisturbata”
    “Voi non ci sarete?”
    Adain si avvicino al suo viso, le mise i capelli dietro l’orecchio e avvicinò le labbra alle sue; era così vicino ai suoi occhi da poterli attraversare nel profondo e toccarle l’anima eppure così distante da non poterla raggiungere.
    “Preferisco ricordarvi adesso Eunice, mentre siete davanti a me e le vostre gote si colorano di rosso, mentre il vostro sguardo attraversa il mio piuttosto che nel vedervi andar via ”
    Eunice non fece in tempo a dire nulla, Adain era già in fondo al corridoio, e mentre Eunice riuscì ad addormentarsi il giovane Adain non riusciva a smettere di pensare a lei. Si rigirava nel letto, il pensiero fisso di Eunice cominciava ad essere un piacere ed un tormento al tempo stesso, avrebbe voluto tornare indietro, prenderle le mani e confidarle ogni cosa, la desiderava ardentemente tra le sue braccia ma era una lotta contro se stesso, una lotta a cui solo lui avrebbe potuto porre fine.
    Il mattino seguente il castello era vuoto, Eunice era vestita nello stesso modo del giorno prima, ma non le importava,
    sarebbe scappata solo dopo averlo salutato.
    Lo aspettò fuori dal castello vicino al boschetto ma nessuno si fece vivo.
    Aspettò ancora, poi si voltò decisa ad andarsene , uno scricchiolio provenì dal cancello d’ingresso, apparve Adain.
    Eunice rimase immobile, aspettò che si avvicinasse, si prese un braccio e assunse una posa goffa e imbarazzata,
    una posa che le si addiceva perfettamente.



    “Non volete proprio fuggire ragazzina?”
    “Volevo salutarvi e ringraziarvi per tutto ciò che avete fatto mettendo a rischio la vostra persona”
    Adain cercò di nascondere l’imbarazzo con il suo carattere
    “Forza... non avete tempo da perdere! Andate!”
    Eunice non si mosse, lo guardava mentre la luce illuminava i suoi occhi verdi, non erano piu’ freddi, non provocavano brividi a guardarli,
    erano solo lucidi.
    Cercava di reprime ciò che aveva dentro ma non poteva celare ciò che scaturiva dai suoi occhi.
    “Eunice, noi non vogliamo la stessa cosa.. io sono un cavaliere, ho dei doveri e voi siete una dama di passaggio, vi ho protetto solo perché il re ha voluto così altrimenti non vi avrei rivolto la parola”. Eunice ci rimase male, ma dietro alla sua delusione vi era molto di più.
    “Siete uno stolto Adain, voi potrete anche far finta di essere un burattino nelle mani del re ma siete fatto di carne ,
    di sangue e di un cuore che lo pompa! Io desidero rimanere qui”.
    Adain si voltò, si portò le mani sul viso per poi farle scorrere tra i capelli si girò di scatto e si avvicinò al suo viso prendendole le mani.
    “Avete ragione, sono uno stolto ma qui non è sicuro per voi e io non voglio che vi accada nulla” disse mentre Eunice per la prima volta guardandolo negli occhi scoprì un lato di Adain che non avrebbe mai immaginato.



    Si trovarono a pochi centimetri l’uno dall’altra, era incredibile come due persone si potessero attrarre con così tanto fervore in un solo giorno.
    “Non so dove andare” la voce di Eunice era un sospiro quasi inesistente
    “Il re è andato verso sud, andate a nord, troverete un villaggio ad un centinaio di miglia da qui, non fate parola di me, del re o di qualsiasi avvenimento vi sia accaduto da ieri mattina ad oggi, la gente non vede di buon occhio questo castello né la gente che lo abita”.
    “E voi?”
    “Io cercherò di sviare il re dalla sua preda, vi troverò lo prometto, non importa se diventerete la nemica del mondo, io resterò il vostro cavaliere” sorrise infine.
    Eunice abbassò lo sguardo, non riusciva a guardarlo negli occhi troppo a lungo.
    “Cosa vi succede?” Adain si preoccupò, le prese le spalle cercando di guardarla in viso ma Eunice evitava il suo sguardo.



    Gli poggiò i palmi sul petto.
    “Promettetemi che starete fuori dai guai” lo guardò per un attimo
    “Ve lo prometto, non farò niente che possa minare la mia incolumità, nulla fino a che non vi rivedrò” disse con un accenno di sorriso.
    Era giunta l’ora di andare, Eunice si limitò a sorridergli
    “Vi aspetterò “ disse malinconica, gli occhi erano lucidi poi si scostò e mentre le lacrime le rigavano il viso si diresse verso le stalle.
    Faceva male, troppo male separarsi così, senza un reale motivo; era proprio ciò che Adain voleva evitare ma
    la verità è che nemmeno con tutte le sue forze sarebbe riuscito ad opporsi.
    Eunice si era sellata un cavallo robusto, dal mantello nero e dal crine bianco adorno di treccine, non aveva nome, spesso i cavalli perivano nelle giostre o negli scontri, la loro era una vita breve perciò nessuno si sprecava a dar loro un nome. Velocemente montò a cavallo e lasciò il castello alle sue spalle, si diresse verso nord lungo una stradina battuta al confine con un piccolo bosco, non vi erano cartelli a segnalare la presenza di un villaggio ma la ragazza continuò indisturbata il suo cammino.



    Adain cercò di non pensarci e dopo averla vista andar via si diresse verso la sua stanza.



    “Traditore! ” Un gridò lo fece girare di scatto.
    Era Alexandros, impettito nella sua divisa, con la fronte aggrottata e lo sguardo furioso.
    “Vi ho ascoltati! Lo sapevo che avresti ficcato il naso in questa storia!” il cavaliere era totalmente preso dalla collera, prese Adain per la divisa e lo spinse.
    “Ditelo Adain! Vi siete invaghito di lei!” Gli gridò a pochi centimetri dal viso
    “Dirò tutto al re! Vi farà impiccare, siete un infimo traditore! Dopo aver finito con voi andremo al nord, troveremo la vostra dolce Eunice e prima di diventare la sposa del re la puniremo a modo nostro!” disse sghignazzando, era rosso in viso e gesticolava con agitazione.
    “Bastardo, figlio di una cagna, non avete niente da dire?!”
    Adain non riuscì a trattenersi e sfoderò la spada
    “Se è ciò che credete vi batterete poiché un bugiardo non puo’ vincere in duello con un uomo che predica il vero”.
    “Maledetto voi e quella strega!”
    Alexandros impugnò la spada e con veemenza attacco Adain che, seppur esile e giovane, era abile ed esperto tanto quanto Alexandros.



    Le voci attirarono l’attenzione di alcuni curiosi che si sporsero dalle torri del castello.
    Adain vibrò un fendente e di tutta risposta Alexandros lo arrestò con la propria spada. Si batterono a lungo fino a che non furono entrambi senza fiato ma poi Alexandros voltò lo sguardo verso il castello e vide che dalle feritoie si affacciavano alcune fanciulle, così si gettò nuovamente nella lotta e tornarono a duellare. A volte si fermavano per riprendere fiato ma poi uno dei due coglieva la calma per attaccare di nuovo.
    Adain era stremato, la paura di non poter vedere Eunice lo distruggeva ma non avrebbe mai permesso che Alexandros riferisse tutto al re. Si fece forza e gridando si lanciò in un affondo.
    La spada finì proprio col trafiggere il petto di Alexandros.
    Adain spalancò gli occhi, si rese conto solo in quel momento di ciò che aveva fatto.
    Non si tirò indietro, penetrò a fondo la spada e si asciugò del sangue che gli bagnava il viso, l’unica ferita che Alexandros era riuscito ad infliggergli gli segnava il viso dalla fronte fino allo zigomo.
    Alexandros si accasciò a terra, cercò di rialzarsi facendo peso sulla spada ma la forza non gli bastava.



    Adain gli andò incontro mentre Alexandros cercava di strusciare e mettersi in fuga.
    “Avresti dovuto tener la bocca chiusa amico mio…le parole ti sono uscite senza passare dalla testa …” disse Adain amareggiato.
    Alexandros era ormai in fin di vita, si accasciò a terra lasciando cadere la spada.
    Guardò Adain un’ultima volta, poi con in gola il rantolo della morte si guardò il busto pieno di sangue.
    Il povero Adain si sentì in colpa ma non aveva scelta, gli si avvicinò tenendogli la testa poi pian piano la adagiò al suolo mentre le palpebre di Alexandros fissavano nel vuoto il cielo nuvoloso.
    La gente che si era sporta non aveva capito di cosa si fosse trattato ma al giovane Adain conveniva trovare una scusa plausibile, il re non se la sarebbe di certo fatta raccontare.
    Una volta tornato avrebbe detto al re che Alexandros aveva cercato di approfittarsi della ragazza e che per dargli una lezione Eunice era fuggita dirigendosi a sud, certo il re non ne sarebbe stato felice ma non avrebbe fatto storie ad Adain.
    Passò la giornata, il sole cominciava a oltrepassare la collina ponendo in ombra il castello e il cinguettio degli uccelli cominciava a sovrastare il vocio della gente.
    Eunice aveva intrapreso un sentiero poco visibile all’interno del bosco, dove la poca luce della sera faticava ad infiltrarsi. Andava al passo quando un rumore spaventò il suo cavallo che innervosito si fermò di scatto nitrendo.
    Eunice non vedeva molto con il buio, pensò ad un animale e proseguì il suo cammino. Vide qualcosa passarle accanto a gran velocità accompagnato da un fruscio. La percezione del suono seguì quella della vista.
    Si guardò attorno allarmata, tirò le redini e rimase immobile. Questa volta sentì un rumore simile ad una corda che veniva tirata, voltandosi intravide un uomo a cavallo.



    Teneva l’arco teso, pronto a scoccare una seconda freccia; il suo cavallo era immobile, esattamente come lui.
    “Il vostro nome, in fretta” disse una voce squillante e allo stesso tempo tenebrosa.
    Eunice rimase immobile, la paura aveva bloccato ogni suo muscolo.
    “Eunice… devo raggiungere il villaggio a nord” bisbigliò
    L’uomo che a malapena riuscì a sentire la sua voce scosse la testa.
    “Non è un posto sicuro” disse abbassando l’arco
    “Beh io devo raggiungerlo” disse decisa
    “E chi l’ha detto?” L’uomo si avvicinò tirando fuori una daga.
    “Volete i miei soldi? Tutto quello che ho è in questa saccoccia, prendeteli ”
    Eunice si stava innervosendo, voleva raggiungere quel villaggio.
    “Non voglio denaro ma per la vostra incolumità vi converrebbe seguirmi”
    Eunice aveva perso la pazienza.
    “No! Sono stanca di seguire persone sconosciute che mi portano in posti sconosciuti! Sono affamata ed esausta quindi se non avete di meglio che importunare una fanciulla vi suggerisco di riprendere il vostro cammino” Era scocciata, in ansia per Adain e il suo tono di voce rifletteva tutto ciò che si portava dentro.
    “Accidenti ragazzina, siete una vipera, tuttavia il mio intento era di aiutarvi. Portate un abito da corte, quindi… deduco che siete passata dal castello del re”
    Eunice non disse nulla e spronò il cavallo con l’intento di proseguire ma fu subito fermata dal giovane.
    “Fidatevi di me, avete guai nei vostri occhi…io posso rimediare”
    Gli fece cenno di seguirla.
    “Sono un cacciatore, vivo nella foresta da quando sono ragazzino, ho una dimora, se così si può chiamare” rise infine.
    Eunice rimase zitta, era l’ultima volta che si fidava di uno sconosciuto, qualsiasi ne fosse stata la conseguenza.
    “Mi chiamo Duncan comunque”
    Eunice annuì accennando un sorriso tirato.
    Dopo un po’ di tempo tra la boscaglia arrivarono nei pressi di una cascata attorniata da un laghetto. Una grossa tenda ben piazzata rimaneva nascosta tra gli alberi. Smontarono e legarono i cavalli vicino all’acqua.
    “Non vi mangio mica…entrate o vi bangnerete l’abito” il cielo si era rannuvolato e cominciava a piovere.



    Eunice ormai rassegnata entrò per prima.
    La tenda all’interno era tenuta fissa con dei pannelli di legno grezzo coperti da una stoffa chiara, per terra dei tappeti d’orso ricoprivano i ciuffi d’erba; alcune candele illuminavano una tavola imbandita e appesi a dei pezzi di legno vi erano fagiani e piccole lepri appena cacciate.
    “Potete sedervi se desiderate, rifocillatevi , dal vostro pallore mi stupisco che siate ancora in piedi”
    “Grazie” sospirò Eunice prendendo un pezzo di pane e sedendosi a terra.
    “Cosa ci fa una giovane donna come voi nel bosco a quest’ora di sera?”
    “Ve l’ho detto, volevo raggiungere il villaggio a nord, devo aspettarvi un amico”
    “Un amico?”
    “Si, un amico” ripetè.
    Addentò la pagnotta con delicatezza nonostante avesse i crampi allo stomaco.
    “Non avete paura delle bestie della notte?”
    Scosse il viso guardandolo.
    “Siete coraggiosa oltre che bella” disse, poi uscì dalla tenda, spense la lanterna al di fuori e rientrò.
    Il suo sguardo era freddo e per niente rassicurante, i capelli scuri incorniciavano un viso segnato da cicatrici e le labbra erano carnose e ben delineate, era alto, massiccio forse sui trenta o poco meno.



    Si sedette di fronte alla ragazza mangiando con foga, era talmente rozzo che a Eunice pareva un animale ma cercò di non farci caso. Aveva gli occhi verdi e ciò le ricordò Adain.
    “Perché mi guardate così” farneticò Duncan con la bocca piena.
    “Vi stavo solo osservando…”
    Duncan finì il cibo poi si asciugò dello sporco con la mano.
    “Dov’è il vostro uomo?”
    Eunice si ricordò delle parole di Adain riguardo al silenzio.
    “Io non ho un uomo”
    Duncan si sedette poggiando i gomiti sulle proprie gambe.
    “Non mi dite, siete libera…”
    Eunice fece un cenno col capo, dopo tutto stava dicendo il vero.
    “Allora potete restare” sorrise Duncan facendole l’occhiolino.
    “Vi sono troppi pericoli in giro, il re, i banditi, i Talkir”
    “Non credo alle leggende” si limitò a dire la ragazza.
    Scuotendo la testa Duncan sospirò rumorosamente, rimase seduto con una mano dentro l’altra mentre guardava la ragazza e cercava di decifrarne ogni singola esitazione, ogni singolo battito di ciglia.



    “Coraggiosa, bella e stupida”
    “Come?” Eunice si sentì offesa dalle sue parole.
    “I Talkir non sono una leggenda, sono reali, vivono secondo le leggi della natura, secondo l’istinto animale, non ne hanno colpa”
    “Sono esseri a dir poco singolari...ditemi Duncan, li avete mai visti?”
    “No, ma da bambino sono stato chiamato a prendere parte alla loro tribù, è un rito molto antico, i Talkir spuntano fuori e chiamano a sé un bambino, io fui protetto e non ebbi quel destino, quindi vi sbagliate se pensate che non esistono”
    “Perché dovrei sbagliarmi, per sciocche credenze e dubbi racconti?”
    “Dubbi racconti?” Duncan si infastidì ma non perse la calma.
    “Vi è una storia, forse la meno nota, che riguarda il fratello del re, secondo la quale…” Eunice sospirò interrompendolo e proseguì la frase
    “…Secondo la quale il re fece uccidere suo fratello e incolpò i Talkir”
    “Voi come sapete che è stato il re?!” chiese stupito e un po’ allarmato l’uomo.
    “E voi?” Eunice aveva capito che non era un segreto, anche Duncan sapeva della morte del primogenito e impietrito rimase per un attimo zitto.
    “La mia famiglia era a corte prima che il padre di Rakard morisse…conosco quella storia come la conoscono gli altri predoni del re!” disse ormai al limite della pazienza.
    “Posso chiedervi perché la vostra famiglia non è con voi?”
    Lo sguardo di Duncan si incupì.
    “Io e i miei fratelli siamo stati cresciuti in una fattoria a nord del castello, dopo il villaggio. I miei genitori sono stati uccisi dal precedente re, con la stessa scusa che usò Rakard per l’omicidio di suo fratello…siamo stati costretti ad andare a corte e fummo investiti del titolo di cavaliere, poi ci fu la morte del sovrano…”. Si fermò osservando i grandi e dolci occhi di Eunice guardarlo con tenerezza.
    “…cambiarono molte cose da allora, mi vidi strappar via i miei genitori, la mia casa e i miei fratelli ma nonostante tutto ebbi la forza di scappare, mi rifugiai nella foresta cominciando una vita da avventuriero, ed eccomi qui” Sospirò alzandosi in piedi mentre Eunice lo guardava intristita dalle sue parole.
    “Ora dormite…” Duncan le lanciò una fattispecie di cuscino.
    Eunice si stese sul letto cercando di di stare il piu' possibile con le spalle contro il muro, Duncan si limitò ad osservarla poi, una volta addormentata si tolse gli stivali e si coricò ai piedi del letto, diffidente teneva gli occhi semi aperti ma il sonno non tardò a sopraggiungere.






    P.S. Se Eunice fosse rimasta al castello non sarebbe passato molto che il re avrebbe fatto carte false pur di averla in moglie, Adain si sarebbe arrabbiato e rassegnato alla sua solita vita e con la speranza di poter salvare Eunice da quella gabbia d'oro sarebbe stato scoperto da Alexandros che l'avrebbe ucciso.
    I resti di Euni [LoD]

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  4. #14
    sim dio L'avatar di albakiara
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    Re: [LoD] - I resti di Euni - Capitolo II: L'amore ci farà a pezzi

    Ora ti faccio solo i complimenti per le magnifiche foto e per lo scritto e tiro un sospiro di sollievo per la vittoria della scelta giusta!
    Non mi sarei perdonata la more di Aidan...
    Per il commento sensato ritardo ancora... questa settimana ho il turno di notte e quindi ora dovrei andare a nanna... Cmq ancora tantissimi complimenti!

  5. #15
    sim dio L'avatar di Damnedgirl
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    Re: [LoD] - I resti di Euni - Capitolo II: L'amore ci farà a pezzi

    Mi manca di vedere il video, chiavetta con navigazione lenta devo riattivarla..
    Per il resto, molto contenta che Eunice sia riuscita a scappare da quel viscido del re.. certo che la ragazza oltre che coraggiosa, bella, stolta e anche una cercagnocchi! xD
    Duncan è persino più bello di Adain *-*
    Aspetto il seguito, mi piace molto la piega della storia :3



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  6. #16
    sim dio L'avatar di DELTAG
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    Re: [LoD] - I resti di Euni - Capitolo II: L'amore ci farà a pezzi

    bella questa lod e dal tono epico. Mi piacciono i personaggi lo scritto ben curato e le ambientazioni. Ma le hai costruite tu? Se si complimenti davvero! Se no complimenti comunque bell'inizio!
    Ti seguo!

  7. #17
    L'avatar di Daniela Alberghini
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    Re: [LoD] - I resti di Euni - Capitolo II: L'amore ci farà a pezzi

    Va be' dai Alexandros, non te la prendere... Sono cose che succedono! XD
    Ma nessuno ha detto a Euni che non si parla neanche con gli sconosciuti?
    Non mi dire... Duncan è il fratello del Re!

  8. #18
    sim §§ L'avatar di lalla4321
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    Re: [LoD] - I resti di Euni - Capitolo II: L'amore ci farà a pezzi

    Ora ti faccio solo i complimenti per le magnifiche foto e per lo scritto e tiro un sospiro di sollievo per la vittoria della scelta giusta!
    Non mi sarei perdonata la more di Aidan...
    Per il commento sensato ritardo ancora... questa settimana ho il turno di notte e quindi ora dovrei andare a nanna... Cmq ancora tantissimi complimenti!
    Grazie albakiara! *.*
    Non ti preoccupare è un piacere avere un tuo commento

    Citazione Originariamente Scritto da Damnedgirl Visualizza Messaggio
    Mi manca di vedere il video, chiavetta con navigazione lenta devo riattivarla..
    Per il resto, molto contenta che Eunice sia riuscita a scappare da quel viscido del re.. certo che la ragazza oltre che coraggiosa, bella, stolta e anche una cercagnocchi! xD
    Duncan è persino più bello di Adain *-*
    Aspetto il seguito, mi piace molto la piega della storia :3
    Piu' che cercagnocchi direi trovagnocchi! Ahahahah le capitano proprio sotto al naso!
    Si menomale ci avete azzeccatoo, sono contenta anche io!

    bella questa lod e dal tono epico. Mi piacciono i personaggi lo scritto ben curato e le ambientazioni. Ma le hai costruite tu? Se si complimenti davvero! Se no complimenti comunque bell'inizio!
    Ti seguo!
    Grazie mille!! Sisi le ambientazioni le ho fatte io (scaricando un sacco di materiale personalizzato ), il castello l'ho scaricato non sono bravissima nelle costruzione ahimè!
    Yeee *__*

    Va be' dai Alexandros, non te la prendere... Sono cose che succedono! XD
    Ma nessuno ha detto a Euni che non si parla neanche con gli sconosciuti?
    Non mi dire... Duncan è il fratello del Re!
    Ahaha povero Alexandros si! Eunice è troppo furba per non parlare con uno gnocco come Duncan!
    Ahahahah al massimo è il fratello di Adain
    I resti di Euni [LoD]

    Carpitur adclivis per muta silentia trames, arduus, obscurus caligine densus opaca.
    [ Si inerpicarono per un arduo sentiero, denso di opaca caligine e circondato da un muto silenzio.]


  9. #19
    sim dio L'avatar di Adanay
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    Re: [LoD] - I resti di Euni - Capitolo II: L'amore ci farà a pezzi

    Oh per fortuna ho azzeccato la risposta giusta! Lo sapevo che sarebbero stati guai a restare al castello con un re del genere!
    Cmq scrivi divinamente... davvero io ti adoro *_*
    Duncan per ora sembra affidabile, sta dando una mano importante ad Eunice.
    cmq il saluto è stato tristissimo... spero che lei e Adain si rivedino presto, mi piacciono tanto insieme. Adain tra l'altro grande prova contro Alexandros! Tiè!
    Continua presto
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  10. #20
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    Re: [LoD] - I resti di Euni - Capitolo II: L'amore ci farà a pezzi

    Citazione Originariamente Scritto da Adanay Visualizza Messaggio
    Oh per fortuna ho azzeccato la risposta giusta! Lo sapevo che sarebbero stati guai a restare al castello con un re del genere!
    Cmq scrivi divinamente... davvero io ti adoro *_*
    Duncan per ora sembra affidabile, sta dando una mano importante ad Eunice.
    cmq il saluto è stato tristissimo... spero che lei e Adain si rivedino presto, mi piacciono tanto insieme. Adain tra l'altro grande prova contro Alexandros! Tiè!
    Continua presto
    Bravissimaaa hai contribuito alla salvezza di Eunice! Lol
    Grazie *___* è davvero un gran complimento e sono davvero felice che ti piaccia!!
    Duncan la sta aiutando molto e sono felice della scelta, sarebbe stato tristissimo vederla con il re
    Ahahah Alexandros se lo è proprio meritato, ben gli sta!
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    Carpitur adclivis per muta silentia trames, arduus, obscurus caligine densus opaca.
    [ Si inerpicarono per un arduo sentiero, denso di opaca caligine e circondato da un muto silenzio.]


 

 
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