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Risultati da 31 a 40 di 48
  1. #31
    sim §§ L'avatar di lalla4321
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    Re: [LoD] - I resti di Euni - Capitolo IV: Tutto può Amore.

    Cari lettori...eccomi qui! Inizio subito con il capitolo e spero capirete quale risposta abbia vinto...



    MINIATURA:



    "Tutto può Amore."




    Eunice prese fiato e fece un passo indietro.
    "Proteggetelo per me" disse lasciando il piccolo in braccio a Duncan
    "Come!? Volete lasciarlo qui?" Duncan alzò il tono della voce
    "Ho paura a portarlo con me, non voglio sia in pericolo"
    "Allora non andate! Fatelo per lui, se dovesse succedere..."
    "Farò in modo che non capiti nulla" lo interruppe.
    Duncan adagiò il piccolo nella culla che aveva costruito per lui tempo prima, il piccolo dormiva sonni sereni mentre Eunice salutava Duncan.
    "Eunice ..."
    "Lo so " Prese fiato la ragazza.
    "Siete stato importante per me e non voglio abbandonarvi ma l'unico modo per essere felici, l'unico modo per provare a farcela è andarsene, prometto che tornerò presto per mio figlio"
    Duncan era rosso in viso, non per l'imbarazzo ma per la rabbia, le vene del suo collo erano gonfie e gli occhi erano lucidi e spalancati,
    riuscì solo ad avvicinarsi a lei e con impeto stringerla tra le braccia.
    Le baciò la fronte e poi si allontanò.
    Si lasciarono senza dire altro, mentre la follia di Duncan prendeva il sopravvento.



    Adain era ormai lontano dal castello, non sapeva precisamente dove cercarla, sapeva solo che doveva portarla via con sè.
    Eunice intanto si incamminò verso il limitare del bosco, consapevole che da quel giorno sarebbe cambiata la sua intera esistenza.
    Il buio era sovrano come il silenzio, che, quasi tombale , era spezzato a tratti dal bubolare dei gufi, bestie notturne vagavano nel sottobosco strusciando sul terreno umido e fangoso, le tenebre celavano i loro corpi che repentini scappavano all'udire dei passi, lasciando a Eunice lo spavento dei loro imprevedibili versi.
    Passo dopo passo Adain si sentiva sempre più vicino a lei, avevano passato così poco tempo assieme che l'idea di poterle stare accanto lo emozionava, avrebbero vissuto lontano dal regno, insieme, coi i propri figli, finalmente felici.
    Eunice uscì a passi cauti dal bosco cercando di non far troppo rumore, ci avrebbe messo delle ore per arrivare al castello a piedi ma non poteva rischiare di essere vista da qualcuno, il buio non era ancora calato.



    Avrebbe continuato lungo il prato, tra i fiori e le betulle se non avesse visto una sagoma a cavallo venirle incontro tra la coltre di bruma.
    "Eunice!" Adain non era certo che fosse lei ma non potè resistere e così scese da cavallo per correrle incontro.
    "Adain!" Gli occhi di Eunice divennero radiosi.
    Si abbracciarono dopo tanto tempo, il naso freddo di Eunice si trovò a contatto con il collo nudo di Adain, i loro corpi si toccarono ancora,
    si tennero stretti, insieme si baciarono accarezzandosi il viso e guardandosi negli occhi.
    "Volevo raggiungere il castello per portarvi via con me" gli sorrise.
    "Vi ho anticipato, dolce Eunice, sarò io a portarvi via" le sussurrò all'orecchio.
    Si tennero stretti ancora qualche istante mentre assaporavano le labbra l'uno dell'altra.




    "Dov'è nostro figlio? Voglio vederlo..." Adain era curioso e felice, era padre per la prima volta e tutto gli era nuovo.
    "Lo vedrete Adain, tornerò nel bosco a prenderlo, voi mi aspetterete qui poi partiremo insieme" sorrise dolcemente mostrando le fossette pronunciate.
    "Prima lasceremo queste terre meglio sarà per tutti noi" disse Adain.
    Alcune raffiche di vento agitarono le chiome verdastre di alcune betulle, non vi era così tanta gioia nell'aria come in quel momento,
    era un'atmosfera così strana da confondere.
    Proprio mentre si accingeva a voltarsi per tornare a prendere suo figlio, Eunice sentì un sibilo raggelare l'aria e si voltò di scatto.
    Adain la guardò per un momento poi abbassò gli occhi, i vestiti si tinsero di rosso.
    "NO!"
    In quel momento tutte le speranze di Eunice si infransero.
    Il re stava a guardare sogghignando, poi si avvicinò, la sua freccia aveva ferito il fianco del giovane cavaliere facendolo inginiocchiare ai piedi della ragazza.
    Buttò a terra arco e faretra e si avvicinò.
    "Povero Adain, dopo tutto quello che avete passato possedete ancora un cuore...e tutto per una donna"
    Eunice si mise tra il re e Adain, si strappò un lembo del vesito e lo strinse intorno al fianco del giovane per fermare l'emorragia.
    Adain alzò il viso
    "Per amore" disse tossendo.
    Il re sospirò ironico.
    "L'amore!? L'amore è un sentimento egoista! Richiede che uno sia devoto a una singola persona la quale potrebbe occuparne completamente il cuore e la mente!Un Cavaliere non può permetterselo. Potreste trovarvi costretto a scegliere tra il salvare il vostro amore e il salvare tutti gli altri...In tal caso, cosa fareste?"




    Adain raccolse le forze nonostante la freccia fosse ancora nel fianco.
    Sguainò la spada mentre gli occhi di Eunice erano coperti da un velo nebuloso, uno strato opaco di infelicità e dolore che sempre più insistentemente le offuscava la vista.
    Cosa in lei poteva ancora vivere?
    La speranza?
    La felicità?
    L'amore?
    Perse tutto, lo perse con il sibilo fugace di quella freccia.
    Adain si alzò in piedi poi vacillò un momento, il tempo di riuscire a stare in equilibrio e stringere l'elsa tra le mani.
    Il re tese la spada sfidando il giovane a duellare, si avvicinò repentino toccandogli la lama con la propria spada. Lo stuzzicava sorridendo mentre il dolore attanagliava ogni nervo di Adain, mentre Eunice piangeva silenziosamente il suo amato.
    Fu Adain a sferrare il primo colpo, ne seguirono altri sempre più blandi.
    Il re gioiva alla vista della sofferenza, in particolare per quella di Adain. Il suo pupillo era diventato fonte di astio, l'aveva tradito e questo giustificava la sua vendetta.
    Sbarrava con la spada ogni tentativo di attacco sogghignando e schernendolo ad ogni fallimento.
    Fu il re a ferirlo, di nuovo al fianco, provocandogli ancora più pena.
    Adain indietreggiò cadendo tra le braccia di Eunice, lasciò cadere la spada tenendosi il fianco sanguinolento.
    Eunice si sporse in avanti come a proteggere il corpo del giovane dalla spada acuminata del re che si avvicinò ai due puntando deciso la lama. Nel suo sguardo non vi era pietà nè compassione.
    Guardò verso le nubi scure sorridendo e chiuse gli occhi, non contento li guardò un'ultima volta e sogghignò.
    Alzò la spada al cielo.
    "Finalmente ci rivediamo"
    Il re si voltò di scatto mentre Eunice alzò lo sguardo.
    Un'ombra uscì dal boschetto dietrostante.
    Non fu subito riconoscibile, solo alla vista del suo arco teso il re tenne le braccia al petto in segno di difesa e lasciò cadere la spada a terra mentre le stelle osservavano l'infausta scena.




    "Duncan..."
    "Mio re" disse ironicamente accennando un inchino.
    "Il mio più fedele..." deglutì
    "...Siete ancora vivo"
    "Sono ovunque voi siate sire, nella buona e nella cattiva sorte" disse con tono pacato.
    "Guardate il frutto del vostro odio, della vostra lussuria...quest'uomo era come me, come un vostro fratello e l'avete privato dell'unica gioia, seppur terrena, che lo rendeva felice"
    Adain respirava a fatica mentre guardava con gli occhi socchiusi l'unico essere che aveva mai amato.
    "Mia Eunice" riuscì a espirare.
    Eunice si commosse e alzò lo sguardo mentre le lacrime le solcavano il viso pallido e dolorante.
    Non aveva più lacrime, gli occhi rossi parevano gonfi e le bruciavano al solo guardare.
    Il re osservò i due abbracciati a terra con indifferenza. Non provava nulla.
    "Meritano la morte, lui e quella lurida cagna!"
    Duncan tese l'arco ancor di più avvicinandosi e mirando alla testa del sovrano.
    "Voi meritate la morte e la tortura dei talkir, meritate tutto ciò che avete inflitto agli altri."
    "Non è necessario che finisca così. Nel tuo cuore c'è posto per la compassione, Duncan." Disse il re implorandolo.
    "Di certo ormai il tuo odio si è raffreddato..."

    "Il mio desiderio di vendetta è eterno, vecchio re, proprio come il mio dolore.
    Questa è giustizia, nulla di più!"

    Di nuovo quel rumore, un sibilo ancora più lesto.

    Questa volta fu il re che cadde sulla coltre d'erba, immobile.
    Duncan da debita distanza abbassò l'arco.
    "Eunice..."
    Ma la fanciulla riusciva solo a piangere lo sguardo di Adain, fisso su di lei, irremovibile.
    Il suo ultimo sguardo era per lei.
    La morte che per tutti ha un volto sconosciuto, per Adain arrivò con i suoi occhi.
    Duncan corse verso di lei e la allontanò dal corpo esanime di Adain, cercava di tenerla vicino a sè sussurrandole di avere forza, mentre lei,
    pian piano moriva.




    Stettero immobili fino a che la ragazza non lo spinse via.
    Corse verso Adain e si chinò su di lui.
    Piangeva disperata alla vista del corpo del suo amato, piangeva mentre impugnava stretta la sua spada.
    Duncan si sporse per toglierle di mano l'arma ma la stretta era talmente forte che dovette rinunciare.
    D'un tratto però, Eunice alzò gli occhi al cielo.
    Poggiò il pomo a terra e d'impeto vi si gettò sopra trafiggendosi, proprio davanti agli occhi increduli di Duncan.
    Un urlo straziante percorse la valle, da una parte all'altra, dal bosco si levò uno stormo di corvi e il loro vociare svegliò tutti gli altri animali.
    Nell'aria era palpabile il dolore, la paura...l'amore.
    Sì, l'amore che li univa non li avrebbe mai più separati.
    Duncan si sporse in avanti e con tutta la rabbia che aveva in corpo cominciò a scavare una fossa con le proprie mani.
    Vi pose primo Adain, mentre piangendo accarezzava i capelli di Eunice, le baciò la fronte e la strinse a sè un'ultima volta.
    La adagiò fra le braccia di Adain, e per un momento parvero sorridere.
    Soffriva per ciò di cui Eunice si era privata ma ancor di più soffriva per non essere stato la sua scelta.
    Nei giorni seguenti incise una lapide verticale che pose sotto l'antica quercia, essa recitava:
    "In ricordo di Ser Adain, cavaliere fedele, che sfidò il re a duello e ne fu ucciso, e della sua dama Eunice, che per il dolore e il cordoglio si dette la morte con la spada dell’amato."




    Passarono alcuni anni.
    Il castello finì disabitato, sulle sue mura crebbero i rampicanti e l'interno fu completamente raziato, niente più mobilia niente più arazzi,
    vi rimase a simboleggiare la tirannia di quel castello solo il trono, impolverato e ormai inusato.
    I cavalieri rimasti lasciarono le terre senza mai più tornare.
    Duncan crebbe il bambino come se fosse suo, insegnandoli il rispetto e la compassione.
    Fu un duro compito impartirgli lezioni d'amore e forse non era la persona più adatta, o forse, il mostro che che temeva si svegliasse si era finalmente assopito.





    Grazie a tutti quelli che commentano e seguono il mio diario!
    Purtroppo, come avrete capito la risposta corretta era la B, non vi disperate però, avete azzeccato tutte le altre e presto inizierò con la nuova generazione
    Mi scuso per l'attesa e spero vi sia piaciuto comunque, nonostante tutto.
    Baci :*
    Ultima modifica di lalla4321; 26th January 2014 alle 15:04
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  2. #32
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    Re: [LoD] - I resti di Euni - Capitolo IV: Tutto può Amore.

    Ma noooooo!!!
    Che cavolo fai Eunice? E tuo figlio? L'hai lasciato solo, senza madre, a crescere nella foresta con Duncan.
    Uff, avevo indovinato la risposta corretta, ma non è servito. E' molto bello come descrivi i sentimenti e le sensazioni interiori dei personaggi, sono molto realistiche e nello stesso tempo poetiche. Adesso il piccino crescerà? Attendo la nuova generazione allora e spero abbia più fortuna della prima!


  3. #33
    sim §§ L'avatar di lalla4321
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    Re: [LoD] - I resti di Euni - Capitolo IV: Tutto può Amore.

    Citazione Originariamente Scritto da polliciotta Visualizza Messaggio
    Ma noooooo!!!
    Che cavolo fai Eunice? E tuo figlio? L'hai lasciato solo, senza madre, a crescere nella foresta con Duncan.
    Uff, avevo indovinato la risposta corretta, ma non è servito. E' molto bello come descrivi i sentimenti e le sensazioni interiori dei personaggi, sono molto realistiche e nello stesso tempo poetiche. Adesso il piccino crescerà? Attendo la nuova generazione allora e spero abbia più fortuna della prima!

    :'(
    Già...povera Eunice, il piccolo crescerà con Duncan, nei pressi del bosco.
    Sto già mettendomi all'opera per la nuova generazione!
    Sei stata l'unica ad azzeccare la risposta ed aver azzeccato la scena, tanti complimentiiii =)
    Ti ringrazio per le lodi, spero continuerai a leggermi ancora grazie... *_____* grazie grazie!
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  4. #34
    Super Moderatore L'avatar di polliciotta
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    Re: [LoD] - I resti di Euni - Capitolo IV: Tutto può Amore.

    Figurati! Quello che è giusto è giusto.
    Certo che continuerò a leggerti, ma tu scrivi presto!


  5. #35
    sim dio L'avatar di Adanay
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    Re: [LoD] - I resti di Euni - Capitolo IV: Tutto può Amore.

    Nooooooooo!! Non ci posso credere!!! Torno sui diari, trovo il tuo aggiornamento e leggo che sono morti entrambi??? ç__ç
    è stato un capitolo straziante, Adain e Eunice...
    nonostante la tristezza mi è piaciuto da matti, tu scrivi proprio divinamente, le foto sono splendide come al solito.
    Menomale che almeno Duncan ha ucciso il tiranno!
    spero di leggere il continuo e di azzeccare le risposte per il figlio
    ♣ Le mie storie ♣




  6. #36
    sim §§ L'avatar di lalla4321
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    Re: [LoD] - I resti di Euni - Capitolo IV: Tutto può Amore.

    Citazione Originariamente Scritto da Adanay Visualizza Messaggio
    Nooooooooo!! Non ci posso credere!!! Torno sui diari, trovo il tuo aggiornamento e leggo che sono morti entrambi??? ç__ç
    è stato un capitolo straziante, Adain e Eunice...
    nonostante la tristezza mi è piaciuto da matti, tu scrivi proprio divinamente, le foto sono splendide come al solito.
    Menomale che almeno Duncan ha ucciso il tiranno!
    spero di leggere il continuo e di azzeccare le risposte per il figlio

    *______*
    Graaazie! Avevo paura che non essendo il finale "rosa e fiori" potesse non piacere ma sono felicissima che ti sia piaciuto nonostante non ci siano più!
    Si infatti! Duncan ha avuto un ruolo importantissimo, soprattutto alla fine!
    Altro chè! Sto già scrivendo il prossimo capitolo, vedrai che bel bimbo! Andrà bene questa volta!
    Grazie ancora per aver letto e commentato! :*
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  7. #37
    sim dio L'avatar di Acqua&Sapone
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    Re: [LoD] - I resti di Euni - Capitolo IV: Tutto può Amore.

    Ma.. cioè.... Abbiamo fatto una strage! Certo, io non sono molto incline ai lieto fine, li trovo banali, però mi dispiace, non immaginavo un epilogo tanto sanguinoso e triste.
    Una cosa non ho capito, ma Duncan si è assentato per andare ad uccidere il re, giusto? E il neonato l'ha lasciato solo nella capanna?
    Eheheheh, lo so, sono una trita-balls XD

  8. #38
    sim §§ L'avatar di lalla4321
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    Re: [LoD] - I resti di Euni - Capitolo IV: Tutto può Amore.

    Citazione Originariamente Scritto da Acqua&Sapone Visualizza Messaggio
    Ma.. cioè.... Abbiamo fatto una strage! Certo, io non sono molto incline ai lieto fine, li trovo banali, però mi dispiace, non immaginavo un epilogo tanto sanguinoso e triste.
    Una cosa non ho capito, ma Duncan si è assentato per andare ad uccidere il re, giusto? E il neonato l'ha lasciato solo nella capanna?
    Eheheheh, lo so, sono una trita-balls XD

    Ahahahah si una strage è il termine adatto! xD
    Anche a me spesso i lieto fine non piacciono, preferisco un finale del genere! Spesso risulta più realistico
    Si, esatto! Duncan ha temuto per la salute di Eunice, ha messo da parte l'orgoglio e non volendola lasciare ha deciso di seguirla. Il neonato è rimasto nella capanna per un po' di tempo ma l'aveva lasciato mentre dormiva ^.^
    Ma vaaa è giusto che chieda se qualcosa non ti quadra!! grazie per la lettura e il commento
    I resti di Euni [LoD]

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  9. #39
    sim §§ L'avatar di lalla4321
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    Re: [LoD] - I resti di Euni - Capitolo I: Il suo nome era...

    Il bambino crebbe sano e robusto ma senza nome.
    Duncan riusciva solo a pensare all'amore che avrebbe potuto dargli Eunice e non si sentiva mai abbastanza, portava ogni mese il fanicullo sulla tomba dei genitori affinchè si ricordasse del loro amore.
    Nonostante ciò il bambino crebbe con l'insicurezza di non essere stato amato dalla madre, come se Eunice avesse rinunciato a lui per Adain.
    Era un sentimento che Duncan conosceva bene.
    Il tempo passava ma Duncan non smetteva di soffrire, avrebbe preferito vederla felice, lontana e con Adain e sebbene avesse comunque sofferto, se ne sarebbe fatto una ragione.
    Un fermo ai suoi sentimenti era il figlio di Eunice, occupava le sue giornate quasi fino a distrarlo ma bastava un attimo per ricordargli che non avrebbe mai potuto dimenticarsi di lei. La sua fisionomia, il suo carattere, molto gli ricordava Eunice.
    Avevano gli stessi occhi, gli stessi sguardi.
    Gli anni passarono, Duncan invecchiò e il ragazzo divenne uomo.



    Crebbe a contatto con la gente del villaggio che teneramente lo denominò "il cucciolo", da questo soprannome nè derivò il nome, con il quale venne poi chiamato, Colin.
    Nonostante fosse finalmente contento di avere un nome come tutti, non lo sentiva suo.
    Passava i pomeriggi tra il bosco e il paese, come nel cercare qualcosa in cui riconoscersi davvero.
    Al contrario del padre, Colin amava spassarsela con le donne, Duncan a tal proposito lo istruì in modo eccellente.
    Divenne l'amante di molte donne del paese tra cui la contessa Jolanda di Hars, una tra le più nobili del territorio.
    Aveva così in cambio servigi e onoreficenze, del tutto inutili per un forestiero come lui ma il denaro non si rifiutava mai.
    Nonostante la differenza di rango Jolanda aveva a cuore il giovane, ovviamente a modo suo, ma in quanto donna sposata i suoi interessi erano altrove, d'altro canto Colin vedeva nella contessa solo una donna con cui provare piaceri terreni, nulla più di questo.
    "Siete uno sciocco a non innamorarvi di me" disse sorridendo.
    "Ma io sono innamorato di voi Jolanda...avete tutto ciò che potrei desiderare" disse facendole l'occhiolino.
    "Un giorno il vostro cuore batterà per me, lo so"
    "Siete una donna sicura di voi"
    "Ho i mezzi per esserlo" rise.
    "Venite qui..."
    Con impeto le strappò le vesti di dosso e la prese tra le braccia accarezzandole i seni bianchi mentre la sua lingua scorreva calda sul collo di lei.



    Colin era per lei il diversivo alla noia, alle giornate miti e tutte uguali, all'indifferenza di suo marito ma nonostante questo cominciava a provare dei sentimenti per lui.
    In quanto ricca e potente, Jolanda era anche molto viziata, lo vedeva un obiettivo inarrivabile, qualcosa che anche se aveva non poteva possedere.
    Nobiltà e rango non erano le soli qualità della contessa di Hars, il suo fascino e la sua bellezza erano ineguagliabili.
    Amava circondarsi di dame di compagnia e di animali selvaggi e pericolosi.
    La sua pelle era neve candida e i suoi occhi citrini chiarissimi che si incastonavano sul suo viso.



    Da tempo maturava in Colin l'idea di abbandonare tutto e darsi all'avventura.
    Sognava di scoprire nuove terre, nuovi popoli...nuove culture.
    Era come Astor, il suo cavallo. Indomito e coraggioso.
    Voleva raggiungere confini inesplorati all'uomo e vivere le storie che Duncan gli raccontava, storie a volte ad un passo dal mito, con strane e particolari creature, dove tra fantasia e realtà vi era una soglia quasi impercettibile.
    I sogni del ragazzo però dovettero aspettare. Duncan ormai anziano si era ammalato.
    Respirava a fatica e i suoi muscoli erano soggetti a spasmi e tremori continui, Colin era l'unica persona a nutrire stima e affetto per Duncan.
    Ogni settimana si inoltrava nel bosco in una zona di antichi ruderi per procurarsi delle erbe particolari, muschi e il fango di un laghetto salmastro.
    Accadde però che nel villaggio girasse la voce che alcune bestie feroci vagassero per quel tratto di bosco, aggredendo i viandanti soprattutto durante la notte.
    Duncan si preoccupò per il giovane e gli proibì di raccogliere le erbe mediche la notte.
    Il giovane obbedì senza indugio.
    Si recò nel bosco verso mattina e raggiunse la cascata, strani versi provenivano dal laghetto, versi simili a dei guaiti.
    Colin si nascose dietro alcuni cespugli, cercando di non far rumore.



    Il bosco era fitto e la vegetazione riusciva a coprire perfettamente la sua figura, sapeva calcolare il suono in ogni sua misura: dalla sua lontananza alla sua provenienza.
    A una decina di metri da lui qualcuno, ignaro della sua presenza, smuoveva l'acqua del laghetto.
    Colin era attento, la paura non lo ostacolava anche se non sapeva cosa potesse celare il bosco.
    Riuscì a vedere un rigagnolo di sangue colorare l'acqua, a quel punto cercò di allungare il collo tra le foglie.
    Una figura femminile stava inginocchiata sul bordo dell'acqua, il suo corpo, per la maggior parte nudo, era ricoperto da stracci adorni di foglie e rampicanti, i capelli di un castano rossiccio le cadevano lunghi sulla schiena.
    Non solo questo lo colpì, il corpo era pitturato a tratti più intensamente quasi per farla somigliare ad una corteccia ma la fanciulla portava in capo un copricapo di testa di lupo.



    La ragazza voltò il viso ma Colin non riuscì a vederla, il volto era semicoperto.
    Si spostò a passi lenti e silenziosi attraverso la boscaglia e raggiunse un punto più lontano da cui avrebbe potuto osservare meglio.
    La giovane tornò a bagnarsi la ferita che aveva sul braccio, dall'odore di sangue la ferita doveva essere piuttosto profonda.
    Raccoglieva il fondo melmoso della riva e lo posava sulla ferita, coprendola poi con alcuni lacci di corda fibrosa.
    Per il dolore non piangeva, guaiva. Guaiva come un lupo, Colin provava pena per la ragazza e avrebbe voluto avvicinarsi per aiutarla ma d'un tratto lei si alzò e voltò leggermente il viso nella sua direzione.






    I loro sguardi si incrociarono.
    Colin si alzò in piedi a pochi metri da lei.
    La guardò mentre teneva ferma la medicazione, non riusciva a vedere sotto al copricapo, scorgeva solo i suoi occhi, verdi e vivi, come lei.
    Stettero fermi entrambi.
    "Avete bisogno d'aiuto?"
    La ragazza rimase immobile. Lo fissava con gli occhi del lupo.
    "State sanguinando...io posso aiutarvi"
    Sembrava non capire, stava ferma, lì a qualche metro da lui.
    Colin fece un passo in avanti allungando la mano verso di lei ma a quel punto scappò via.
    La decisione gli balenò davanti.
    Rincorrerla o lasciarla andare?


    Scelta A: Rincorrere la ragazza.
    La giovane è ferita e sanguinante, non se la caverà senza una benda e degli unguenti adatti.
    Colin deve raggiungerla, fare in modo che si fidi di lui e aiutarla. Questo è ciò che Duncan gli ha sempre insegnato: aiutare il prossimo.

    Scelta B: Lasciarla andare.
    Colin ha raggiunto il bosco per procurarsi le erbe e i muschi per Duncan, non si farà distrarre da una donna. La lascerà andare sapendo che da qualche parte ella troverà cure e riparo.
    I resti di Euni [LoD]

    Carpitur adclivis per muta silentia trames, arduus, obscurus caligine densus opaca.
    [ Si inerpicarono per un arduo sentiero, denso di opaca caligine e circondato da un muto silenzio.]


  10. #40
    sim dio L'avatar di Acqua&Sapone
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    Re: [LoD] - I resti di Euni - Capitolo I: Il suo nome era...

    Altra sceltina difficile. Aiutarla? E se, nel frattempo, Duncan dovesse spirare? E' stato suo padre pur non essendolo biologicamente, mi dispiacerebbe se lo ritrovasse morto.
    D'altra parte... La ragazza sembra un magico mix di donna e di lupo, è bellissima..
    Ma si va, amo il rischio, io dico A​.

 

 
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