Discussione: L'ultimo prestigio

Soltanto perché è l'evento più naturale e quotidiano la magia appare così incredibile.

Indice dei capitoli

Prologo
Capitolo 1 - La prima giornata
Capitolo 2 - Invito a cena
Capitolo 3 - Forzato a rispondere

Era notte fonda quando la corriera statale proveniente da Austin si fermò rumorosamente davanti alla fermata del parco. Una serata tranquilla nella piccola cittadina di Sunset Valley. Un leggero venticello fresco sibilava fra le strade deserte del paese, donando un’atmosfera spettrale al posto. I primi passeggeri cominciarono a scendere, avviandosi al vano bagagli della corriera, e iniziarono a tirarli giù, aiutati dall'autista che vigorosamente tirava fuori tutti i carichi dei passeggeri dal vano senza badare molto alla fragilità di alcuni di essi. Mentre stava facendo ciò l’autista notò un uomo fra la folla.
Era un uomo abbastanza maturo, molto curato, con un paio di baffetti fini che gli rigavano il solco nasale. Si avvicinò al vano bagagli, e senza aspettare il suo turno trovò i suoi e li trascinò via. L’autista rimase stupito dal comportamento del passeggero. Di solito essi aspettavano che fosse lui a tirare fuori le loro valige dallo scompartimento, non c’era mai nessuno che se lo facesse da solo, e nella maggior parte dei casi chi lo faceva era un militare o uomini molto robusti. Quell'uomo era diverso. Lo capiva da come si muoveva, dal suo atteggiamento. Si muoveva in maniera calma e composta, quasi come se il mondo intorno a lui non lo riguardasse. Dopo un po’ non ci badò molto, diede giusto un’ultima occhiata per vedere chi era il passeggero che gli aveva risparmiato due bagagli e di nuovo si concentrò su quelli degli altri passeggeri.
Qualche minuto dopo l’autista salì di nuovo sul mezzo e la corriera riprese la sua corsa verso altri paesi
Di tutti i passeggeri che erano scesi solo due erano rimasti nel piazzale: l’uomo che si era preso le valigie da solo e un bambino.

«Siamo arrivati. Questa sarà la nostra città per un po’ di tempo» disse l’uomo, prendendo le valige e facendo cenno al piccolo di seguirlo. ». Il bimbo appariva scocciato dalla situazione, ma non poteva fare molto, a parte annuire silenziosamente. L’uomo prese le sue cose e cominciò a camminare per le vie deserte della città. Tutti erano in casa, intenti a cenare, a stare con i figli, o semplicemente a dormire per prepararsi alla giornata seguente. Il vento continuava a soffiare flebile per le strade senza vita. i due camminavano nella penombra delle vie scarsamente illuminate della periferia. Ad un certo punto si fermarono di fronte ad una casa. Era una casa come tante, a due piani, con una piccola veranda che dava sulla strada. Le finestre erano sigillate, ed alcuni cespugli di rovi erano cresciuti intorno alle scale che portavano all'ingresso Quella sarebbe stata la loro casa.

« Ti piace?» chiese l’uomo al bambino. «Sì» fu la sua semplice risposta. La coppia salì sulla verandina, e mentre l’uomo cercava le chiavi dell’ingresso il bambino si fermò un attimo a guardare la cittadina, poggiandosi sopra la ringhiera del patio. Intravedeva alcune baracche di legno in lontananza, mentre un gigantesco cartellone ritraente il presidente Warren Harding torreggiava sopra alcuni villini a schiera. Una tipica cittadina di provincia, se non fosse per una villa molto grande che si trovava sulla cima della collina stante dietro la casa. L’uomo vide che il bimbo l’aveva notata, e sussurrò strane parole. «Guardala finché potrai. Non avrai molte altre occasioni…»
Si sentì un cigolio metallico: l’uomo aveva trovato la chiave, e si accingeva a inserirla nella toppa della porta d’ingresso. La porta si aprì cigolando e un forte odore di chiuso uscì dalla stanza. Non era propriamente un buon modo per accogliere due nuovi inquilini, ma nel giro di qualche giorno l’odore sarebbe sparito. L’uomo prese i bagagli ed entrò, bisbigliando «Sono a casa…amore»

Ciao benvenuto\a(?) in sessione diari...
Il prologo mi incuriosisce molto!
Però un consiglio.. usa un carattere più grande perchè si fa fatica a leggere...
non vedo l'ora di vedere come prosegue..

Beh che dire... il prologo mi incuriosisce assai... e sono curiosa di leggere il primo capitolo!!

Bentornato! ^^

Gentilmente, ridimensiona le foto ad un massimo di 640x480
Anche questo diario mi sembra promettere bene! Certo che hai fatto un bel cambiamento, da fantapolitica (se non ricordo male) a fantasy!
In bocca al lupo!

Si, ti prego, ridimensiona le foto, a me non le apre proprio! Sono troppo grandi!
Non conosco l'altro tuo diario, ma posso dirti che scrivi davvero bene, con un'accurata ed attenta grammatica (cosa non da tutti, in realtà).
La foto di copertina, nella sua semplicità, è meravigliosa, colori splendidi e gioco di ombre accattivante. Continua così!

Ora vanno bene, erano immense e non riuscivo a vedere nemmeno i protagonisti.
Ma l'uomo è un prestigiatore? Attendo con impazienza di saperne di più...