Discussione: Uno scherzo bellissimo

Originariamente Scritto da serenarcc

Ciao Perla!
Sei stata di parola, hai aperto davvero prestissimo! So che hai questo progetto in cantiere da un bel pò e sono davvero curiosa di scoprirne di più, il prologo è molto interessante ed invoglia a continuare la lettura, mi piace Avevo leggiucchiato qualcosa del precedente diario ma, come hai già detto tu più volte, questo è improntato in modo totalmente diverso e sono curiosa di scoprire gli eventi che hanno plasmato la Brunaldine che ci introduce al racconto. Aggiorna presto!

Ciao Sere.....in effetti ho cambiato un po' tutto rispetto al precedente, soprattutto nell'impostazione. Però, anche se con qualche particolare in più o in meno, la trama ed i personaggi sono gli stessi. Per fortuna, nella precedente versione, non avevo scritto abbastanza (spero..) da guastarvi la sorpresa.....
Grazie di essere qui, e cerco di aggiornare più in fretta possibile...

Capitolo I°
Il mistero nel roseto

Wein, estate


L’aria era leggera e frizzantina quel pomeriggio, dei primi giorni di settembre a Wein.
La capitale del principato omonimo, sembrava essersi risvegliata dagli ardori eccessivi della calura estiva, e con la fine delle vacanze scolastiche, la vita si stava decisamente rimettendo in moto, anche in quella megalopoli del centro Europa, che contava ben cinque milioni abitanti.

Non che tutti fossero felici per questo, così come le due ragazze che, nel preciso momento in cui iniziamo a raccontare questa storia, erano sedute sul bordo della fontana del Tritone, (la più bella tra quelle che adornavano la parte vecchia del parco di Palazzo), reagendo ognuna a modo proprio. ….

Eleonora Poggi, “Mademoiselle Elenoire de Poggi” così come la chiamavano a Palazzo, seguendo i canoni dell’etichetta di Corte, (che nobilitava graziosamente, almeno a parole, chiunque in un qualche modo, avesse a che fare con essa) era una graziosa ragazza bruna, dai tratti tutto sommato mediterranei. Alta e slanciata, i capelli neri sempre raccolti in trecce, e due occhi languidi che sembravano conoscere tutte le tenebre, le esaltazioni e i dolori delle eroine romantiche, in cui adorava immedesimarsi. Indossava l’abito alla marinara delle damigelle di corte, identico per tutte, cosa che sembrava dispiacere molto, a lei che sognava abiti vaporosi e balli fiabeschi …..
Sollevò lentamente il viso dilavato dalle lacrime e disse, con la vocina flebile e triste che avrebbe fatto piangere persino una commode:

“Come puoi prenderti così gioco dei miei sentimenti, Brunaldine"

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