♥ Gli amanti ♥
La Principessa Zohra aspettava impaziente nella sua camera. L’appuntamento era stato fissato per le 17h in punto, ma erano già trascorsi più di dieci minuti e lui ancora non si vedeva.
Era sempre in ansia per quegli appuntamenti. Ciò che la terrorizzava di più era il pensiero che qualcuno vedesse Tariq intrufolarsi di nascosto nell’ala del palazzo riservata ai sovrani. E ovviamente quei dieci minuti di ritardo non facevano presagire nulla di buono. Ma la principessa Zohra cercava di stare calma, in fondo Tariq Nadiri era uno dei consiglieri più fidati di suo marito, il sovrano del regno di Haydar, e in un certo senso questa posizione gli conferiva una certa protezione. Le stanze dei sovrani comunque erano off limits per tutti, tranne che per la servitù, naturalmente. Così doveva essere, almeno in teoria. Da diversi mesi però, Tariq faceva visita alla Principessa Zohra nelle sue stanze private, in particolare quando il sovrano Khalid II era via per lavoro.
La maniglia della porta si abbassò lentamente e la porta venne spinta, facendo cigolare debolmente i cardini. Ed eccolo lì, Tariq Nadiri, in tutto il suo splendore. In quegli incontri fugaci e assolutamente segreti non c’era tempo per parlare o per scambiarsi cortesie.
L’urgenza di due cuori in tumulto prorompeva nell’aria con la forza di un temporale. I sensi sembravano acuirsi, i corpi sembravano mossi da un istinto primordiale che si beffava della coscienza e della ragione, le vesti sembravano avvolgerli in una morsa soffocante.
In quegli istanti di euforia, di eccitazione, di esaltazione dei sensi, non esisteva più la Principessa Zohra, né il consigliere del sovrano. In quel letto, solo un uomo e una donna desiderosi di unirsi nella più primitiva delle danze.
In quegli istanti, la Principessa Zohra si dimenticava di tutto. Non esisteva più il regno di Haydar, dove era stata costretta a trasferirsi per volere di suo padre, in nome di un matrimonio puramente simbolico e d’interesse; non esistevano più le regole rigide del Palazzo reale, dove lei era costantemente confinata. Ma soprattutto non esisteva più lui, Khalid II Al-Qusay, suo marito. I sudditi erano tutt’ora convinti che il loro fosse un matrimonio d’amore. Erano stati addirittura soprannominati la coppia del secolo.
Ma quella coppia perfetta era solo di facciata, solo uno specchietto per le allodole. Se in pubblico il sovrano Khalid II si mostrava sempre amorevole nei confronti della sua principessa consorte, in privato si rivelava un uomo gelido, burbero, assolutamente incapace di provare un qualsiasi tipo di sentimento. Non aveva mai negato di essersi unito a lei solo per puro interesse. Si riteneva superiore a qualsiasi legame affettivo; eternamente sospettoso e diffidente, il potere l’aveva portato a ritenere che solo in completa solitudine avrebbe potuto governare sull’Haydar senza pericolo di intromissioni o interferenze. E per una come la principessa Zohra, fu un duro colpo da mandare giù. La fama di playboy solitario che rincorreva il sovrano, l’aveva portata a pensare che magari, facendolo innamorare di lei, avrebbe potuto cambiarlo in qualche modo. Ma la verità era piuttosto il contrario. Il matrimonio con Khalid II aveva rabbuiato la solare principessa, l’aveva isolata dal resto del mondo, l’aveva rinchiusa in una prigione dorata. Non le mancava nulla, a livello materiale. Ma era stata privata di qualsiasi gioia provenisse dai legami affettivi, che fossero di amicizia o di amore. Sino a quando non aveva conosciuto Tariq Nadiri. Un amore quasi fulmineo, uno sguardo di pochi secondi che aveva riacceso in lei la passione. Perché la verità era che Tariq la faceva sentire viva, la faceva sentire amata e desiderata, la faceva sentire donna, in tutte le sue meravigliose sfaccettature. Ma quella relazione segreta non era altro che una bomba ad orologeria. Nell’Haydar l’adulterio, oltre che essere considerato assolutamente immorale, era pure pesantemente punito. Se poi c’era di mezzo il sovrano, era facile intuire quanto la pena potesse essere inasprita.
I due però vivevano i loro incontri con una certa tranquillità. Solitamente in quei momenti il sovrano si trovava a migliaia di chilometri di distanza. Tranne quella sera. Presi dall’urgenza del desiderio, i due amanti non sentirono il debole cigolio della porta. E un sovrano più infuriato che incredulo, proruppe nella stanza.
- "TARIQ NADIRI!!! PAGHERAI CON LA VITA QUEST’AFFRONTO AL TUO SOVRANO!!"
Urlò Khalid II, tanto da far vibrare i vetri e da far accorrere, quasi certamente, tutte le orecchie curiose della servitù.
- " E a te, lurida sgualdrina, farò mostra di quanto può diventare orribile la tua già misera e insignificante vita!".
Tariq cercò invano di balbettare qualche spiegazione, ma colti sul fatto, c’era ben poco che potevano spiegare. In men che non si dica arrivarono le guardie del sovrano che scortarono via di malo modo il povero Tariq.
La principessa fu lasciata sola nella sua stanza e probabilmente solo allora si rese conto di tutto ciò che la sua relazione con Tariq avrebbe potuto comportare per entrambi.
Il sovrano Khalid II era conosciuto per essere estremamente severo con i traditori del regno, quella volta però il tradimento lo riguardava da molto più vicino: il suo consigliere più fidato andava a letto con sua moglie. Quali sarebbero state le conseguenze per Tariq?? E quale sarebbe stata la sorte della moglie adultera del sovrano? D’istino si accovacciò a terra, quasi privata di ogni forza. In quell’istante entrò Jamila, la sua serva personale, che essendo venuta a conoscenza dell’incresciosa scoperta da parte del sovrano, era corsa per consolarla.
- "Coraggio Principessa, alzatevi da terra… non fate così, vi prego!"
- "Tu non capisci la gravità della situazione…"
- "Lo so, posso solo immaginare come vi sentite, ma non dovete perdere la speranza…"
- " E in cosa dovrei sperare? In un perdono da parte del sovrano?? Parli come se non lo conoscessi."
La principessa si alzò di scatto e in quel momento provò più rabbia che paura. Rabbia per un destino che prima l’aveva unita a Tariq e ora gliel’aveva brutalmente strappato, nel peggiore dei modi. Perché Zohra sapeva che Khalid non era tipo capace di perdonare un simile affronto.
E a quel pensiero si accasciò di nuovo accanto al letto dove poco prima Tariq l’aveva fatta sentire così amata.
- "Lo condannerà a morte non è vero?"
- "Non so rispondere alla vostra domanda, Principessa… Venite fatevi abbracciare…."