Non siamo mai soli
La solitudine? Non esiste. È qualcosa che ci imponiamo noi stessi, una condizione nella quale crediamo di essere ma che in realtà non è reale. Non siamo mai soli, c’è sempre qualcuno, da qualche parte, che ci ama.
Megan credeva di avere tutto: una bella famiglia, soldi, divertimento. Non aveva mai badato troppo agli insulti, alle offese, ai suoi chili di troppo, perché tanto lei aveva il denaro e i suoi amati genitori, e questo le bastava. Non si impegnava in ciò che faceva, reagiva male, era impertinente e maleducata.
Poi, un giorno, tutto cambiò: i suoi partirono per una gita in mare e non fecero mai più ritorno a casa. E da quel giorno, Megan si dirigeva ogni mattina sulla spiaggia, ad osservare l’orizzonte e a riflettere su ciò che davvero conta nella vita.
Non aveva perso tutto, continuava a ripetersi. Ma la sua famiglia era il suo tutto, e lei l’aveva perso per sempre.
Non riusciva a legare con i coetanei, era diventata troppo timida, non osava neppure indossare il costume da bagno temendo le critiche altrui. Non aveva più nessuno, né certezze né affetti.
E fissava l’acqua, l’immenso oceano, dove sua madre e suo padre avevano perso la vita, lo stesso oceano in cui amava fare il bagno quand’era bambina.
Ma davvero non aveva nessuno? Quasi... Quasi nessuno. Eppure qualcuno c’era, qualcuno le era rimasto accanto, nonostante il carattere, l’aspetto fisico e la stazza piuttosto robusta.
Anche quel giorno desiderava che quel qualcuno le fosse vicino in quel momento, ma era come desiderare una goccia d’acqua nel deserto.
E così fece per alzarsi e tornare a casa...
Però qualcosa la fermò.
Dei passi. Lievi, sulla sabbia calda.
Le sembrò che il cuore si fosse fermato per qualche secondo. Rimase immobile, chiuse gli occhi.
- Chi sei? - chiese.
- La persona che più ti ama a questo mondo - rispose l’altro.
Aprì gli occhi. Era Jack, l’unico ragazzo che amava e che l’amava. L’unico che le è rimasto di fianco durante i momenti più bui della sua vita.
Adesso le stava passando dolcemente il naso fra i capelli e lei sentiva il suo profumo.
- Pensi a loro? - chiese Jack.
- Tu riusciresti a smettere di pensare ai tuoi genitori, morti affogati nello stesso mare in cui adoravano fare gite e dolcissimi giochi con te? -
- No... Non smetterei - abbassò gli occhi.
- Sì, penso a loro - anche lei abbassò le palpebre.
- Ti amo -
- Sei l’unico... -
- Può essere. Ma il mio amore, ti assicuro, basta a compensare l’affetto che non ricevi - le baciò la guancia.
- Ti amo anch’io -
- Oh, ma perché non vuoi concederti pochi attimi di felicità?! - sbottò lui.
- Non è che io non voglia ma... non posso -
- Ma certo che puoi! Devi solo provarci! - si stava agitando.
- Jack... Io sono sola al mondo -
- No, no e poi no! Ci sono io! -
- Lo so, ma... -
- Ti scongiuro, almeno provaci! Non puoi arrenderti alle prime difficoltà, devi essere forte! Fallo per i tuoi genitori. Loro ti vorrebbero vedere forte -
Aveva tirato in ballo mamma e papà.
- Sei la ragazza più dolce che conosco - continuò lui - e sei allo stesso tempo la più triste che abbia mai incontrato. Sii felice, ti prego... -
- Posso... provarci -
- Sì, ti scongiuro! -
- Va bene... -
- Dio, quanto ti amo... E tu? Mi ami? - le fissava le labbra.
- Sì... - lo guardò - Ti amo con tutta l’anima. E sarò forte. Lo giuro -
Erano vicini. Tanto vicini.
Ormai le parole si erano ridotte ad un sussurro, camuffato dal verso dei gabbiani e dall’infrangersi delle onde sulla spiaggia.
- Baciami - le disse Jack.
- Certo... Ora e per sempre. Sei tutto ciò che ho... Ma sono felice così. Sì, sono felice -
E fu così che Megan scoprì che la sua solitudine non esisteva. Perché basta solo una persona che ci ama per non sentirci abbandonati a noi stessi, per capire di essere davvero importanti.