Discussione: The Show Must Go On!

..."Outside the dawn is breaking
But inside in the dark I'm aching to be free
The show must go on!"...

Perchè nei racconti che andrete presto a leggere, i protagonisti spesso si ritroveranno in situazioni sfavorevoli,
ma dovranno mandare lo spettacolo avanti, riuscire a liberarsi di tali situazioni...



Indice

- ♥ Storie d'amore
- ♦ Storie di vita
- ☼ Storie umoristiche
- ≈ Storie drammatiche
- ♣ Storie fantascientifiche o fantasy
- • Storie thriller o horror

io sono ansiosa di leggere la ministoria completa

Ahahah, vedrai che cosa succede!

Sembra interessante! Attendo il primo capitolo!

Originariamente Scritto da CareFree114

Sembra interessante! Attendo il primo capitolo!

Uhh, grazie! Il primo capitolo della prima ministoria è già pronto, ma aspetto un pochino prima di pubblicarlo

Benvenuto in sessione ministorie
Ti ricordo che hai 3 giorni di tempo per pubblicare qualcosa, altrimenti devo chiudere il tuo spazio come da regolamento...
Quindi su forza non farci aspettare

susu posta

Originariamente Scritto da saphira_84

Benvenuto in sessione ministorie
Ti ricordo che hai 3 giorni di tempo per pubblicare qualcosa, altrimenti devo chiudere il tuo spazio come da regolamento...
Quindi su forza non farci aspettare

Grazie mille saphi! (Posso chiamarti così? )
Già oggi posto qualcosa! Ho già tutto pronto per il primo capitolo!

Originariamente Scritto da stella56757

susu posta

Ohi, calma v____v Il fatto di postare non dipende da me, ma dai miei genitori. (Sì, probabilmente sono l'unica ad avere un pc con password conosciuta solo dai miei!) Ma miro a farmi accendere il pc verso pranzo! Speriamo bene

Summertime Sadness - ≈
parte 1




Un giorno come tanti, poteva sembrare agli occhi dei sconosciuti quello che stava vivendo Delilah.
Un tardo pomeriggio estivo, afoso senza un accenno d’aria fresca. Ma questo era il clima del paese, e la ragazza ormai ne era abituata, dato che lì era nata. Le piaceva tanto quel parchetto, talmente tanto che trascorreva lì la maggior parte del suo tempo libero. Delilah era una ragazza per niente comune, con un carattere tutto suo. In città tutti la consideravano parecchio stramba, per i suoi capelli azzurri e il suo look da bambolina.
Ma Delilah non era per niente infantile, anzi.
Aveva imparato molto presto a cavarsela, dato che il padre aveva abbandonato lei e la madre quando aveva 3 anni. Poi le cose erano andate sempre più peggiorare, con sua madre che cercava consolazione nelle droghe. E a soli 19 anni, si trovò sola, perché sua madre la lasciò per overdose.
Erano passati tre mesi dalla morte della mamma, e la giovane pian piano stava dimenticando il lutto.



Quel pomeriggio, come era solita fare, si recò al parco tanto venerato, per perdersi nella bellezza dei fiori e delle quercie. Allargò le braccia e piroettò su se stessa estasiata dal profumo della vegetazione.

Volse lo sguardo verso la fontana, e notò una figura maschile vicino ad essa.



Un ragazzo giovane, con dei vistosi tatuaggi, vestito di pantaloni di pelle e t-shirt, guardava furbo la fontana. Delilah si fermò, in attesa di capire le intenzioni dello sconosciuto. Si avvinò furtivo alla sorgente di acqua cristallina, abbassandosi. Si piegò, toccando il fondo con la mano.



Ma per qualche disguido perse l’equilibrio e cadde dentro. La ragazza dai capelli blu non ci pensò due volte, e gli corse vicino per accertarsi che fosse tutto ok.
Peeta, il nome del ragazzo, riuscì ad uscirne, rimettendoci soltanto la maglietta bagnata.



“Stai bene?” Chiese con un filo di voce Delilah, un po’ intimidita dal giovane. Perché? Perché era splendido. Biondo, occhi chiari, muscoloso, poteva essere benissimo un modello. Ma anche lui, come lei, era diverso. Aveva diversi piercing sul viso e nelle orecchie, oltre che ai variopinti tatuaggi che adornavano le braccia robuste.
“Se sto bene? Mai stato meglio!” Rispose, alzando la voce in tono amichevole, cercando di rassicurarla. Delilah si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo, tornando a sorridere.
I due ripresero a parlare, come se si conoscessero da una vita.
In quel momento balenò un’idea nella testa adornata graziosamente dalle ciocche blu.



Gli toccò la spalla, ridendo. “Cosa c’è?” Chiese non capendo Peeta.
“Ce l’hai!” Aggiunse sghignazzando la giovane e scappando via.

(continua nel posto sotto)

In un primo momento non sapeva che fare, ma poi iniziò a rincorrerla, cercando di acchiapparla.



I due iniziarono a rincorrersi, come due bambini, da un angolo del giardino all’altro. Dopo aver corso a lungo, si riposarono distesi sotto l’ombra delle antiche quercie.



“Quindi… Sei qui in vacanza, giusto?” Chiese guardandolo incuriosita Delilah, aspettando una risposta dal biondo. Lui non rispose, annuì soltanto.
Dopo un po’, i due alzarono la schiena dall’erba, e si sedettero.
Ma subito dopo Peeta si alzò in piedi, prendendo per le mani Delilah.
Si ritrovarono vicinissimi, e quello stretto contatto con il giovane fece arrossire timidamente la ragazza. Peeta invece, aveva il più completo controllo della situazione.



Allorchè, la strinse di più a se, baciandola.
Quel bacio la lasciò estasiata. Era un bacio fuori dal comune, come lo era Peeta del resto. Profumava di sigaretta, misto al profumo del suo profumo.
Odori così diversi tra loro, ma che insieme formavano una miscela altamente seducente.



I due si staccarono, guardandosi complici.



Delilah gli saltò in braccio, abbracciandolo. Lui sorrideva divertito, era così infantile in certe cose. Dolce e indifesa coma una bambina, diversa. La ragazza gli si avvicinò, dandogli un innocente bacetto sulla guancia.

​(To be continued)