Ricordo di una notte di mezza estate
Anche questa ministoria è abbastanza vecchiotta... Non ho mai avuto il coraggio di pubblicarla, visto l'alto contenuto di miele e zucchero che contiene... Inoltre sono proprio i personaggi che sono diciamo cambiati, e non so bene perché ma sono sempre molto imbarazzata quando la leggo... Per favore se lasciate un commento non siate troppo "taglia teste" perché potrei non reggere, spero che vi piaccia e ringraziate Maru1e1a se la potete leggere, è stata lei che mi ha spinto a pubblicarla... Insomma la colpa è sua.
- Era proprio necessaria la mia presenza oggi?? - Domandò Emma con uno sbuffo.
- Certo che no, ma volevi davvero lasciare il tuo maritino da solo? - Rispose David mandandole un bacio.
Emma di tutta risposta gli fece una smorfia e si lasciò cadere sul candido e intonso divano.

Erano tornati nella vecchia casa di david, a Madison, perché lui doveva prendere alcuni quadri che aveva fatto tempo prima; a quanto pareva aveva finalmente trovato un compratore interessato.
Se Emma ripensava al momento in cui aveva scoperto della sua passione per l'arte ancora le batteva forte il cuore.

Si erano sposati da poco, ed erano ancora nel fuso-orario della luna di miele; soprattutto Emma, che non era abituata da troppo tempo a quel tipo di vacanze tutto lusso.
Lui stava prendendo il vizio di guardarla mentre dormiva, cosa che a lei dava molto fastidio; non ne aveva la certezza, ma era quasi sicura di fare qualche smorfia molto poco sexy nel sonno.

All'ennesima volta che l'aveva beccato aveva deciso che gliel'avrebbe fatta pagare: - ORA BASTA DAVID!! - Era sbottata. - Da oggi in poi dormi sul divano! Non ti sopporto pi... -

- Cosa nascondi lì dietro? - Aveva chiesto sospettosa, accorgendosi di un movimento repentino di lui.
- Niente. - Aveva ribattuto lui prontamente, troppo prontamente.
Ormai Emma cominciava ad accorgersi di quando lui le mentiva, perché aveva sempre quel tono particolare di voce, troppo innocente e puro per uno come lui.
Ovviamente i suoi occhi avevano ancora troppo potere su di lei, quindi in quei momenti evitava sempre di guardarlo.
- Fammi vedere subito! IMMEDIATAMENTE - Aveva esclamato protendendosi verso David, che nel frattempo cercava di bloccarla.
- Stai ferma Ems, non è niente ti ho detto! - Replicò lui ridacchiando e continuando a bloccarla.
Lei pareva un'anguilla, per quanto era difficile da trattenere.
- Non mi interessa! Tra di noi non ci devono essere segreti!! Mollami e fammi vedere, stupido che non sei altro! - Continuava lei a urlare tirandogli anche qualche pugno.
Perché non glielo voleva mostrare? Cos'era di tanto segreto? Se cominciavano così , dove sarebbe finito il loro matrimonio?
- E VA BENE! - Gridò all'improvviso lui, esasperato. - Hanno proprio ragione a dire che una volta sposate impazziscono tutte! - Aggiunse a bassa voce, lanciando ad Emma un'occhiata esterrefatta.

- Ti ho sentito sai?! - Ribattè lei irritata.
Non c'era verso, non avrebbero mai smesso di litigare per ogni cosa.
David si mise composto sul letto e passò malamente un album a sua moglie, era rosso in viso, e guardava dovunque tranne che verso di lei.
- Grazie. - Borbottò lei, arrabbiata, ma anche con i sensi di colpa già pronti.
- prego. - Rispose lui con lo stesso tono.
Nel momento in cui però lei lo aprì un'ondata di emozioni la investì e le fece mancare il respiro.
Quel foglio era ricoperto di schizzi, alcuni erano dei soggetti di fantasia, talvolta accompagnati da qualche pensiero scritto; ma la maggior parte era no ritratti proprio suoi!!!
La nuova Emma, quella che ormai lei stava imparando ad accettare, quella che piangeva sempre prese prepotentemente il comando del suo corpo, e grossi lacrimoni cominciarono a sgorgare sul suo viso appena sveglio.
Emma voltava febbrilmente le pagine, ma queste erano tutte piene di lei! Un sacco di Emme la seguivano con lo sguardo, e più andava avanti e più rimaneva abbagliata da quella visione.
Sentì il cuore diventarle improvvisamente caldo quando arrivò alla fine dell'album e trovò l'immagine su cui stava ancora lavorando David.
Si voltò verso di lui, che ancora guardava qualcosa dall'altra parte della stanza. Si asciugò le lacrime silenziose contenta che lui non fosse attento.

Tornò sul blocco, osservava il suo stesso viso addormentato senza riuscire a staccare gli occhi, senza riconoscerlo; sembrava che la Emma sul foglio stesse per svegliarsi da un momento all'altro, ma sembrava comunque così serena da darle una sensazione di tranquillità istantanea.
Era davvero il frutto di un talento innato, non poteva essere altrimenti...
- Ehm... Beh... Allora, cosa ne pensi? - Chiese lui con un filo di voce.
Le sue parole la fecero riscuotere da quel torpore in cui era caduta guardando quel disegno, si voltò di nuovo a guardarlo.
Era strano vederlo così. Vulnerabile e impacciato; non era proprio da lui.
però forse quella non era la cosa migliore da dire in quel momento. Un sorrisetto le scappò sulle labbra.
- Dave... - Sussurrò avvicinadoglisi. - Faccio davvero una smorfia quando dormo! - Disse infine aprendosi in un sorriso molto più largo e deciso.

- Cos'hai da ridacchiare? - Disse David entrando nel salotto con in mano una pila pericolante di tele.
- Niente niente. - Rispose lei facendogli una linguaccia.
- Non capirò mai cosa ti passa per la testa... - Disse lui, più che altro rivolto a se stesso che a qualcuno in particolare.
Si chinò sulla sua donna e le soffiò un bacio dolce; ultimamente la baciava per qualsiasi cosa. Forse perché tra poco tempo avrebbe dovuto dividersi tra 2 persone?

Continuò ammiccando alla pancia di Emma.
Con un largo sorriso, lei ammiccò. - E' già tanto se ti ho accompagnato nelle mie condizioni! - Disse, fintamente offesa.
Questa volta fu il turno di lui di fare una linguaccia. Si voltò e senza poca fatica cominciò a trascinare fuori una tela per volta, mentre Emma con un respiro profondo aiutava lei e il suo pancione ad alzarsi dal divano.
Aveva dato la sua definizione di perfezione.