Greta Coli
- Gruppo Quattro -
Byron:
Qualsiasi cosa succeda scappate. Più veloce che potete, lasciatemi qui e fuggite.
Che cosa?! Non ci penso proprio ad andarmene! Insomma siamo in un ospedale, un posto tranquillo e sicuro... in teoria.
In pratica stanno accadendo cose talmente assurde, che se le raccontassi in giro mi prenderebbero per pazza!
All'interno della stanza 103 c'è una paziente in preda al panico che sta tentando di scappare da un uomo barcollante...
un uomo pallido che ha tutta l'aria di non sentirsi bene... un uomo che...
non ho il tempo di analizzare perché cade a terra vittima di un proiettile di
Byron.
Non riesco a credere ai miei occhi...! Il mio amico ha davvero premuto il grilletto senza pensarci su due volte?!
Sono esterrefatta! Inizio ad avere più paura di lui, che di tutto ciò che mi sta attorno!
Olivia:
B! Ma che...
Olivia, sconvolta quasi quanto me, si fa strada tra i presenti, seguita a ruota dalla rossa che avevo lasciato poco prima davanti alla stanza 102.
Quest'ultima tra le mani stringe una macchina fotografica... che sia una giornalista?
Distolgo l'attenzione dalle ultime arrivate per cercare di capire le condizioni dell'uomo a terra, ma vengo attirata dalla presenza di un'anziana signora.
La sua testa è inclinata verso destra. Un filo di sangue le cola lungo il viso e in prossimità del collo ha una ferita molto simile a un... morso?
Accanto a lei c'è una sedia a rotelle rovesciata... ecco perché
B ha sparato così impulsivamente!
La scena, nella sua integrità, induce a pensare a un'aggressione. Eppure... non mi capacito del morso.
Insomma, un qualsiasi altro oggetto sarebbe stato più efficace per attaccare. Perché l'aggressore si è servito proprio dei suoi denti?
I miei pensieri vengono interrotti da una situazione tutt'altro che normale.
L'uomo a terra si rialza e si dirige verso di noi con fare barcollante. Ha tutta l'aria di essere affamato.
Ma no, dai... NON può essere ancora vivo... NON ha senso... NON è possibile!
A meno che non indossi un giubbotto antiproiettile (cosa di cui dubito, visto il segno della pallottola ancora vivo sul suo petto).
Byron:
Ma che... Come... Lui non...
Olivia:
STATE INDIETRO!
Olivia punta la pistola verso il tizio-zombie e spara due colpi.
L'uomo viene momentaneamente respinto indietro, per poi proseguire la sua "passeggiata" come se nulla fosse.
Ok. Non ci sono spiegazioni razionali a tutto questo, se non il fatto che questo "coso" sia quel che rimane del paziente della stanza 102.
Certo, è molto diverso dalla descrizione riportata sulle pratiche mediche...
ma il suo "pigiama ospedaliero" e il suo strano comportamento, non possono che farmi giungere a questa conclusione.
La patologia con cui ho a che fare, non è semplicemente fuori dal comune, è qualcosa di mostruoso!
E oserei dire... che è in grado di far diventare dei mostri i suoi stessi portatori!
Mentre nella mia testa si affollano pensieri poco più che deliranti,
la ragazza precedentemente oggetto delle attenzioni del paziente "dai denti aguzzi" riesce a raggiungerci oltre la soglia della porta.
Byron:
Forse è il caso che vi mettiate al sicuro... qui ci pensiamo noi.
Prima che
Byron spari l'ennesimo colpo, mi tappo le orecchie per evitare di sentire nuovamente il botto della pistola e chiudo gli occhi.
- - - - - FLASHBACK - - - - -
Yuriko:
Dottoressa… Greta, forse sarebbe bene seguire il consiglio dell'agente e allontanarci…
- - - - - FINE FLASHBACK - - - - -
Spalanco gli occhi e volgo velocemente il mio sguardo in direzione del corridoio.
La ragazza dai tratti orientali non c'è più, ma la porta della stanza 101 è aperta.
Non essendo un'infermiera in grado di smaterializzarsi - chissà poi dove sono finite - dev'essere per forza entrata lì dentro.
Samantha:
Mila, aspetta in corridoio, se dovesse succedere qualcosa urla e vedrò di correre subito da te.
La dottoressa
Reaver sta cercando di tranquillizzare la paziente sfuggita dal tizio-zombie (che spero vivamente cada a terra una volta per tutte).
Guardando Mila, ho come la sensazione di riflettermi in uno specchio. Siamo entrambe lì, tremanti e impotenti di agire.
Devo prendere coraggio...
Greta:
Ascolta Mila, in quella stanza - indico la stanza 101 -
c'è una paziente che proporrei di raggiungere.
Raggruppiamoci e torniamo qui. E' meglio non allontanarci troppo dagli agenti delle forze dell'ordine...
L'idea di recuperare la ragazza orientale mi fa sentire decisamente meglio. Ormai la situazione è quella che è, dobbiamo restare il più possibile uniti.
Come se non bastasse, devo anche riuscire a controllare il corpo - possibilmente MORTO - del paziente della stanza 102.
Ho un paio di dubbi da chiarire... tra cui quello del morso. Potrebbe essere uno dei mezzi di trasmissione della malattia...
* Non riesco a inventarmi un modo per fare le luci d'emergenza xD *