Ed eccoci qui, all'ospedale cittadino di Brookheaven... dopo un pomeriggio di pattugliamento in borghese, con tanto di sedie volanti in un pub. Bel binomio, eh?
D'altronde cosa volevamo aspettarci? ormai è risaputo da tempi immemori che il Fight Club è il covo dei peggiori lestofanti di tutta Bellavista.
Certo, dopo aver "salvato" la ragazza da quella scazzottata scatenata (in parte) da quell'armadio a quattro ante, e subito dopo la chiamata in centrale l'avremmo scortata direttamente lì, per poter prendere, poi, i giusti provvedimenti... ma fra tutto questo ci si mette di mezzo quello stramaledettissimo ematoma sulla fronte, che mi tiene in pensiero. Quindi una capatina al pronto soccorso è d'obbligo.
Varcata la soglia, senza esitazioni, ci avviciniamo al box informazioni. Noto che stranamente oggi l'ospedale non sembra gremito di gente: Meglio così.
Ci sono solo delle ragazze sedute sui divanetti della sala d'aspetto che ci guardano da capo a piedi, ottima occasione soprattutto per il mio collega, che -da bravo marpione- non esita a lanciare varie occhiatine lussuriose ad una ad una... e stranamente prende anche l'iniziativa per chiedere informazioni alla receptionist (e al tempo stesso provandoci spudoratamente).
Inutile dire che dovrò mettere in preventivo che, non appena l'infermiera comincerà a parlarci e a farci domande varie con tanto di concetti medici (e per mia ignoranza quasi incomprensibili), quello che dovrà tenere la conversazione sarò io... pigro com'è, Andrew! c'è da aspettarselo, lo conosco come le mie tasche.
<<Come ti senti?>> domando sottovoce alla ragazza, attendendo nel frattempo una risposta da parte dell' infermiera, pronto (o quasi) a rispondere a qualsiasi quesito. Intanto La ladra impreca stordita... e io non riesco a distogliere l'attenzione da quell'ematoma; spero proprio non sia niente di grave.
Se dovrà scontare la pena in gattabuia, dovrà farlo da viva. Nel frattempo, il notiziario trasmesso dal plasma dietro di me attira la mia attenzione...