Lynette Crow

Esordisce con un sospiro, dirigendosi verso il telefono e ordinando di portare qualcosa da mangiare.
Non deve aver fatto una bella fine.
«Sì. Sono stato sposato... Ci conoscevamo da cinque anni e stavamo assieme da tre. Al terzo anno di frequentazione lei mi diede un ultimatum. "O ci sposiamo", mi disse, "oppure chiudiamo qui". Io non ero innamorato. A dirla tutta non l'ho mai amata. Però le volevo bene, come non ne avevo mai voluto a nessuno. Era una persona dolce, solare, anche un po' folle. Aveva tutte quelle qualità che avrei voluto rivedere in me.»
Però, ha avuto un bel coraggio la mogliettina. E, soprattutto, le è andata bene.
Finché è durata.
Non posso fare a meno di farmi una risatina mentale di scherno.
Va verso la scrivania, prendendo qualcosa da uno dei cassetti.
Foto.
Ora finalmente ne saprò come la chiacchierona qua fuori... o quasi. Quelle come lei ne sanno sempre una in più.
Me le porge.
«Eccola, è lei. Era lei. E' morta due anni fa. All'epoca avevo già preso i primi contatti con gli orientali, per vendere un prodotto farmaceutico. Loro, i Kiyomizu, fanno affari solo con uomini sposati e non mi ero preso la briga di informarli della scomparsa di Gwen. Così si chiamava.»
Morta. Mi chiedo in che circostanze.
Ma non posso chiederglielo, non ora almeno. Sarebbe come rigirare il coltello nella piaga.
Che poi alla fine si è sposato con un'amica. Interessante il fatto che abbia voluto precisare che non era innamorato.
Beh, un problema in meno.
Spero solo che, per sbaglio, non mi chiami Gwen, altrimenti abbiamo chiuso anche subito.
Aspetta, cos'ho appena pensato? Sto seriamente pensando di dargli una possibilità per fare sul serio? Cos'è tutto questo.. sentimento?
Sarà sicuramente colpa del fatto che sono incinta.
Oddio l'ho detto. Sono incinta.
No, no.
Io non ho intenzione di sposarmi, non prenderò il suo cognome, mio figlio/a porterà il mio.
La libertà prima di tutto.
Ma che cavolo sto dicendo? Mi lamento di mio padre e lo odio perché se ne è sempre fregato bellamente, e adesso voglio far fare a lui la stessa cosa?
Sempre che lui lo permetta poi, ho idea che non mollerebbe la presa tanto facilmente.
E vogliamo parlare delle sue avventure alle quali non permette di rimanere fino al mattino dopo? Sarà un'abitudine di sempre, o l'ha presa dopo che è morta la moglie?
Però... se mi sposassi poi non potrebbe più tirarsi indietro, sarebbe costretto a pagarmi.
Matrimonio... già mi sento male.
No, basta. Magari lui sarà il primo a non essere interessato.
Torniamo alla moglie morta.
Ci credo che quella ha detto che sono meglio che in foto. Mi sarei offesa se avesse detto il contrario.
La cosa però ancora non mi convince, ha detto loro che era sposato, ma non gli ha mai rivelato il nome della moglie?
Mi pare strano, considerato quanto sia curiosa e pettegola quella di là.
Se ti prendi la briga di chiedere alla persona con la quale fai affari se è sposata o meno, se ti prendi la briga di chiedere di vedere delle foto, non ti prendi la briga di chiedere come si chiama? O qualche altra informazione in più?
O sono tutti e due idioti e non si ricordano il nome?
Lo escludo.
Arriva la domestica, portando con sé un piatto di salmone alla griglia. Lo mette sulla scrivania, poi esce.
«Mangia.» Mi dice con tono tutt'altro che prepotente. Sì, ok. Non mollerebbe la presa facilmente.
Riprende a parlare
"Ieri ero vagamente preoccupato. Mancavano poco più di ventiquattr'ore all'incontro e mia moglie non si sarebbe potuta presentare. Poi, ecco arrivare la sua copia migliorata."
La sua cosa? La sua
COPIA? Ha forse deciso di morire?! Io non sono la copia di nessuno!
Non lo picchio solo perché ha detto che sono meglio di lei.
E perché altrimenti, poi chi mi manterrebbe?
Decido di reprimere l'istinto omicida buttandomi su quel piatto di salmone. E' da ieri che non mangio, e d'ora in poi dovrò mangiare per due.
E se sono gemelli?
No no via, non ci pensiamo.
Certo però che è demoralizzante, ho sempre fatto colpo per le mie... abilità o per il mio aspetto, non perché ero
vagamente somigliante a qualcun altro.
E' deprimente, talmente deprimente che mi viene quasi da piangere.
Smetto anche di mangiare di colpo, improvvisamente il salmone è l'ultimo sapore che voglio sentire.
Gelato alla stracciatella. Ecco cosa voglio.
Da tirargli addosso.
Assieme a tutta la confezione.
Così non dice più che sono simile a quell'altra.
Prendo il bicchiere d'acqua che è sul vassoio, e mi viene l'impulso irrefrenabile di tirarglielo in faccia.
Guardo l'acqua del bicchiere, poi guardo lui mentre parla. La mia mano trema.
Riesco a controllarmi e bevo.
"E' venuta direttamente lei da me: non ho potuto fare a meno di chiedere alla mia collega un cambio di paziente. Sai, era una possibilità su un milione... Ecco. Questo è tutto. Ah, e se te lo richiede: sì, quel vestito lo conservi ancora".
Credo di essermi quasi strozzata. Dannata acqua.
Cosacome? Quindi è stato tutto per uno stupidissimo caso? La mia grossa teoria su una possibile cospirazione non ha niente a che vedere con tutto ciò?
Quindi lui... non sa che lavoro faccio.
No no no no no no no no no no!
Non va bene.
Non va bene per niente!
Chissà come reagirebbe se sapesse che la madre di suo figlio è una prostituta... e prima o poi sicuramente lo verrà a sapere.
A meno che..
Devo fare in modo che si trasferisca da un'altra parte. Sì.
In un altro continente, dove nessuno mi conosce e dove lui non può venire a saperlo.
E se mi chiede che lavoro faccio? Devo inventarmi qualcosa.
Sono disoccupata.
E se poi vuole vedere casa mia? E poi... potrebbe incontrare qualcuno di compromettente.
Morire! Sì, devo fingermi morta. Devo inscenare la mia morte. Devo dare fuoco all'appartamento!
Poi gli chiedo di fare finta di essere un medico legale, così dice che il cadavere bruciato trovato nell'appartamento è mio, e così fine della storia.
E come glielo spiego che devo fingere di essere morta?
Con i soldi di questo (ormai ex) lavoro posso comprarmi una nuova identità: documenti nuovi, vita nuova.
E poi dirgli che all'ospedale ho usato una identità falsa.
Come gli spiego che ho dovuto usare un'identità falsa?
Non c'è via d'uscita.
Forse, se glielo dicessi ora, non si arrabbierebbe più di tanto perché penserebbe al bambino... Non sono sicura di voler confutare questa ipotesi.
Ok, devo tentare di tenerglielo nascosto fin quando non potrò fare a meno di lui, fin quando saprò tutto ciò che devo sapere, o fin quando lui non potrà più tirarsi indietro.
"Mi dispiace, non pensavo" invece sì e meno male, non voglio che debba pagare il mantenimento a qualcun altro
"che fosse.. morta."
"Come facciamo adesso? Quanto durerà la gravidanza?" sono sinceramente spaventata, e non provo nemmeno a nasconderlo
"Se è così veloce a crescere adesso, quando sarà nato sarà lo stesso?" Magari nel giro di una settimana invecchia e muore. Il figlio più veloce della storia.
Gli ospiti!
Sono ancora di là che aspettano!
Questa compravendita deve andare a buon fine, altrimenti disporrò di 10 miliardi in meno.
"E gli ospiti? Sarà meglio tornare di là... C'è qualche altro argomento che dovrei evitare o qualche cosa che dovrei sapere per recitare meglio la mia parte? Più che altro, visto che Xiu mi sembra molto chiacchierona..."