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  1. #411
    L'avatar di mary24781
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    Re: Il Crepuscolo dell'anima - Capitolo 6

    Lo faccio subito D: Non bannarmi D: Perchè penso che nel prossimo capitolo ci saranno tante foto per cui dovrai farlo U_U

  2. #412
    L'avatar di mary24781
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    Il Crepuscolo dell'anima - Capitolo 8

    CAPITOLO 8 - IL PROVINO - PRIMA PARTE



    Puntuale come un orologio svizzero, Lily si trastullava con il cellulare in mano nella hall del grattacielo della Soul Production. Chiamare la segretaria o lui? Perchè non le aveva dato un solo numero, lei odiava i dubbi! Se avesse chiamato la signorina Ketcher, avrebbe mostrato di essere professionale, educata ma forse un pò troppo timorosa. Se avesse, invece, squillato ad Adrian in persona, avrebbe fatto vedere la sua faccia di bronzo, la sua intraprendenza. Si sentiva, poi, davvero pronta nel vederlo subito, senza mediazione di segretarie e assistenti varie? Poggiò la schiena alla parete degli ascensori e sbuffò. Era stata così impacciata il giorno prima. Lei non era mai impacciata, lei detestava essere impacciata. Basta, era il momento di uscire il carattere. Cercò Adrian Mangiamorte nella rubrica del cellulare e schiacciò la cornetta verde. Non era proprio capace di fare le cose diversamente da come le suggeriva la sua natura.
    Lily: "Ehm, signor Mangiam... cioè Adrian... sono Lily Parker, mi trovo al piano terra, davanti agli ascensori..." disse con un tono veloce e forzatamente sicuro. Oddio, e se lui non ricordasse il suo nome? Si era subito presentata senza dare alcuna spiegazione sul motivo della chiamata, dando l'impressione di avere certezze che in realtà non possedeva. Cancellò questo timore: in fondo, aveva un appuntamento, lui la stava aspettando. Si impose di spegnere la testa e seguire l'istinto o non sarebbe riuscita a sopravvivere. Spesso, il peggior nemico che abbiamo, siamo noi stessi.
    Adrian: "Lily! Stavo giusto pensando a te... ti raggiungo subito nella hall, oggi faremo un pò di sali e scendi" rispose allegramente.
    Perchè tutto ciò che aveva detto trascendeva la banalità e le sembrava così... intrigante? Stava pensando a lei, il sali e scendi... troppi pensieri piccanti nella testolina. Sì, era proprio il caso di spegnerla.
    "Lily, non saltargli addosso appena lo vedi" si disse con convinzione, ripetendolo nella mente più volte. Sarebbero stati soli nell'ascensore! C'era un posto più erotico di un ascensore per flirtare con uno come lui? Accidentaccio!




    Al rumore dello scorrere delle portiere, Lily si staccò da quel muro e si posizionò di fronte l'elevatore, così da farsi vedere subito. Tirò un enorme respiro socchiudendo gli occhi. Riaperti, gli apparve Adrian Mangiamorte in un completo blu notte e in tutto il suo splendore. Gli occhi verdi scintillavano superbi su quell'abito scuro e quel mezzo sorriso che le rivolse era più eloquente di mille parole.




    Adrian: "Lily, buon pomeriggio!" esclamò porgendole il baciamano, che effettuò da perfetto gentiluomo. Per galateo, le labbra dovrebbero a malapena sfiorare la mano della fanciulla, ma molti interpretano questo gesto come una vera e propria avances, appiccicando come una ventosa sudaticcia i loro labbroni sull'innocente mano della malcapitata. Lui no, era stato uno sfioramento perfetto, da brividi lungo la schiena. E bollori in zone che la buona educazione vieta di nominare. Quando Adrian rialzò lo sguardo, aveva quegli occhi pericolosi a pochi centimetri di distanza da lei. Ma la fanciulla era avvezza ad essere di ben altra forgia.
    "Bello mio, non mi faccio mica fregare così, io... vuoi la guerra? Guerra avrai!" pensò Lily mentre gli ammiccava un sorriso malizioso. Non era proprio sicura di essere in due in quella specie di duello, ma nel dubbio, s'era decisa a giocare comunque.
    Lily: "Buon pomeriggio anche a te, spero che tu abbia passato una buona giornata in generale, comunque" gli chiese dolcemente, sorridendogli radiosa, sapendo di poter colpire a fondo.
    Adrian: "Tutto sommato sì, ma anche se fosse stata orrenda, le belle ragazze mi mettono sempre di buon umore" insinuò ricambiando il sorriso e facendole gesto di salire in ascensore con un lieve inchino.
    Lily: "Bene, allora sono una ragazza fortunata" ammiccò provocatoria. Ok, il gioco era iniziato eccome e l'avversario sembrava all'altezza delle aspettative, ma aveva trovato pane per i suoi denti. Lily era campionessa mondiale di "ammiccamento sensuale".
    Adrian: "Dannatamente fortunata" le disse guardandola, allusivamente, negli occhi. Quasi si poté percepire il "bella" dietro il "fortunata".




    Soli in ascensore, con il "Notturno n. 3" di Liszt in sottofondo, Lily iniziò a sentire il profumo del suo dopobarba, che maliziosamente meschino, stava facendo leva sui suoi istinti più primitivi. Averlo lì a fianco le diede, poi, occasione per squadrarlo meglio. Lineamenti del viso perfetti nonostante, di solito, gli uomini tendono ad avere un naso marcato: setto dritto e non lungo o largo, narici ben proporzionate con la punta, che si arricciava un pò all'insù, ma restando perpendicolare al mento. Se avessero fatto un bambino, avrebbe avuto un naso bellissimo. Lily ci avrebbe scommesso l'anima che Adrian fosse un talento straordinario a fare bambini. Le labbra, poi, non erano sporgenti ma comunque carnose, piegate sensualmente in modo da disegnare una dolce duna erotica. Labbra fatte per baciare e per esplorare gli angoli più peccaminosi del corpo di una donna.
    Adrian: "Sei nervosa? Non devi esserlo, la parte è praticamente già tua, ho solo bisogno di appurare alcune cose, come le espressioni del viso o il tono di voce... la tua voce è molto importante per entrambi i personaggi che dovrai impersonare" spiegò con un tono affabile, seppur professionale.
    Lily: "Sono un pò nervosa, è vero, ma non per quello... non so, in realtà non c'è un motivo, sono nervosa e basta, a noi fanciulle capita spesso" replicò a mo' di battuta. Ma lei sapeva benissimo il motivo di tale nervosismo: lui era la causa di tutta quell'eccitazione e le catene dei sensi che sentiva la rendevano, appunto, nervosa.




    Adrian: "Le donne non vanno capite, vanno amate... è così che dice il vate, no?" disse uscendo dall'ascensore ma lasciando il primo passo a Lily, che gli sfilò davanti con un leggero guizzo fascinoso. L'aforisma di Oscar Wilde non era proprio un complimento per il genere femminile, ma pronunciato da lui aveva acquisito un altro sapore. Si diressero verso l'ufficio di Adrian e salutarono la signorina Ketcher in modo formale, nonostante lui l'avesse chiamata confidenzialmente "Meg".




    "Hai tolto il tappeto dall'ufficio, ma io indosso gli shorts. 1-0 per me, Mister Occhiverdi" pensò maliziosa la ragazza mentre incalzava su quel pavimento a specchio.




    Adrian: "Well, arriviamo subito al dunque... come ben sai, il tuo personaggio è doppio, nel senso che dovrai interpretare sia Marine che Christabel. Mi piacerebbe oggi vederti nei panni di entrambe, quindi mimare due scene che le riguardano. Hai preparato qualcosa in particolare?" chiese sedendosi alla sua scrivania, come un professore in cattedra.




    Lily: "So già tutto il copione a memoria, quindi per me la scena da provare è indifferente... di Christabel, penso che la parte più toccante sia quella del suicidio... certo, di lei ho poche battute e tutto quel flashback è l'unico spunto in cui lei ha più spazio discorsivo... di Marine non saprei, dimmi cosa vuoi vedere e io te lo mostrerò...". "O per lo meno ci provo" pensò dentro di sè, sentendo il cuore battere forte per l'emozione. Era la prima volta che mostrava la sua tecnica recitativa, si era tanto parlato con Alex di come lei fosse fisicamente perfetta per la parte, ma poi non l'avevano mai provata. Quelle frasi, quelle parole, non erano ancora diventate personaggio, ma solo la nenia mnemonica di chi deve imparare le battute. Davanti ad Adrian, Marine e Christabel dovevano diventare vive, reali e Lily doveva mettercela tutta.

  3. #413
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    Re: Il Crepuscolo dell'anima - Capitolo 8



    Adrian: "Mi mostrerai tutto quello che voglio vedere?" chiese lascivamente, accarezzandola ancora con quello sguardo così tenebroso e passandosi il pollice sul labbro inferiore.
    OK, meritava un bel cinquedita stampate veementemente su quella faccia da schiaffi! Ma Lily era rimasta per qualche istante ipnotizzata dal modo in cui aveva acceso quegli occhi provocanti e piegato il sopracciglio su cui si scorgeva una piccola cicatrice.
    Lily: "Tutto quello che vuoi, non ho nulla da nascondere" rispose con la voce calda. Gli sorrise provocante, sporgendo leggermente le labbra all'infuori, per dar loro più volume. Si alzò dalla poltronetta bianca su cui s'era seduta e avanzò verso la scrivania, poggiandosi con i fianchi al bordo, mentre con la coda dell'occhio seguiva lui dirigersi verso un paravento che aveva fatto mettere a lato della stanza.
    Adrian: "Come ricorderai bene, ad un certo punto della storia, Josh tradisce la sua fidanzata con Marine... la mattina seguente, c'è la scena della doccia... come intuirai, ho necessità di vedere cosa potrò riprendere e cosa no... dietro questo paravento ci sono due costumi da bagno, indossane uno e mostrami se il merito di quelle foto del book è di madre natura o di photoshop" provocò con sarcasmo indicando il paravento.
    Insolente! Lily chiuse gli occhi a fessura e lo guardò con l'aria offesa. Decise, però, di fare buon viso a cattivo gioco: in fondo, era vero quel che gli aveva detto, lei non aveva niente da nascondere. "Preparati a mantenerti la mascella per lo stupore, Mr Occhiverdi, che te lo faccio vedere io photoshop" pensò punta nell'orgoglio.




    Lily: "Certo, non ci sono problemi" sorrise falsamente dirigendosi al separé, avendo già in mente cosa era da fare. I due costumi erano l'uno l'opposto dell'altro: da una parte, un bikini super striminzito che lasciava poco all'immaginazione e dall'altra, un intero in stile piscina olimpionica. Che tutti quei bivi fossero il suo modo di metterla alla prova? La scelta se chiamare la Ketcher o lui, la scena da provare, i costumi da indossare. Purtroppo per i piani di Adrian, Lily era determinata a sballare tutti questi suoi progetti. Una donna può diventare feroce se le si mette in dubbio la forma fisica.




    Adrian: "Quando sei pronta vieni verso la scrivania, comunque ti prometto di non sbirciare" disse con simpatia. Appoggiato alla scrivania, attese pazientemente la brunetta prepararsi, pregustando già un bello spettacolo di gambe e curve tutto per lui. Ma nessuna delle sue più promettenti speranze era stata all'altezza di quello che vide. Lily, con i capelli sciolti e con i tacchi a spillo ai piedi, sfilò davanti a lui con un sorriso sensuale in viso e null'altro addosso.




    Lily: "Allora, madre natura o photoshop? Ho pensato che la doccia non la si fa mica in costume da bagno... sono un'attrice seria, io" disse con lo sguardo trionfante. "2-0 per me, Adrian" pensò mentre lui le si avvicinava con passo felpato. Lily si piazzò davanti uno specchio che era vicino al paravento e nel riflesso vi vide lui che si posizionava dietro, a pochi centimetri da lei.




    Adrian: "Sei bellissima, più di quanto avessi immaginato" le sussurrò nell'orecchio.
    Lily: "Allora è vero che mi hai pensata... e immaginata persino" ribattè in modo sempre più provocante.
    Adrian si fece ancor più vicino e lei poté sentire la sua eccitazione premere sul fianco. Vide lo sguardo luciferino di lui nello specchio, che l'ammirava con tutta la bramosia di cui un uomo è capace. Adrian avvicinò le labbra all'orecchio, facendole sentire il calore del suo respiro e richiamando a sè la bocca scarlatta di lei, con la lussuria che prendeva sempre più potere nei loro animi. Lily stava per cedere a quel bacio che sembrava inevitabile e all'ineluttabile voglia di strappargli quella camicia di dosso, ma riuscì a recuperare un pò di controllo e gli sorrise.




    Lily: "Allora... pensi che avrai difficoltà per la scena della doccia? Possiamo provare Christabel se è tutto ok" disse cercando di rompere quell'incantesimo di carne. Lui la fissò con gli occhi ardenti e sulle labbra riapparve il suo tipico ghigno. Almeno non si era arrabbiato... o forse sì?
    Adrian: "E' tutto eccellente, non potevo chiedere di meglio... sarà molto interessante girare questa scena, non vedo l'ora..." disse allusivamente allontanandosi da lei e indicarle il paravento per rivestirsi. Nessuna ragazza lo aveva mai così intrigato come Lily Parker. Tutte tendevano alla solita routine: due complimenti, un occhiolino ed erano già nel suo letto. Seguivano tutte lo stesso copione che lui aveva scritto, nessuna riusciva mai a sorprenderlo. Lei, invece... lo aveva lasciato senza fiato. Qualcosa gli suggeriva che vincere quella specie di competizione con lei non sarebbe stato affatto facile. C'era qualcosa di pericoloso, un arcano incantamento in quegli occhi viola, in quelle curve da far perdere l'aureola a un santo, in quelle gambe lunghe, infinite. Non poté nascondere una punta di delusione quando la vide uscire dal separé, con indosso gli shorts beige di prima, che sembravano presi per una gita scolastica. Le spiegò che dovevano dirigersi nella sala costumi al piano di sotto, perchè il capo costumista che aveva incaricato per "Nemesis" aveva già preparato qualcosa e voleva vederglielo addosso.




    Salutò Meg con un sorriso sornione, facendo intendere alla bionda segretaria che le cose erano andate anche oltre le sue più floride aspettative. Di certo, lei aveva malignato, aveva pensato a chissà quali amplessi con la bella Lily ma non era stato così. Con Lily Parker niente andava dato per scontato.
    Nell'ascensore però era calato il silenzio. Lily non sapeva come interpretare l'atteggiamento del suo futuro datore di lavoro e pensò che doveva essersi indispettito.
    "Gli hai sfilato davanti agli occhi nuda, lo hai quasi baciato e poi lo hai mandato in bianco.. ovvio che sia incazzato, hai pure sentito quanto s'è eccitato... non devi giocare con un uomo così potente..." si rimproverò nella mente perplessa la brunetta. Con lo sguardo furtivo, cercò di indovinare i pensieri di Adrian che, serio, fissava le ante della portiera dell'abitacolo. Cavolo quanto era bello! Perchè gli aveva resistito? Se non fosse stata così timorosa, in quel momento si sarebbe trovata, con lui sopra, sulla sua scrivania ad accoppiarsi come ricci! Timorosa: già, la sua era stata paura. Era abituata ad avere il controllo della situazione, il potere sul ragazzo che frequentava. E' vero, Lily aveva scelto sempre dei ragazzi poco raccomandabili come fidanzati ma loro erano... gestibili. Aveva sempre saputo cosa aspettarsi da loro, dove sarebbero giunti, dove lei si sarebbe spinta. Sapeva che non erano alla sua altezza, che erano più deboli, che non se ne sarebbe mai davvero innamorata. Lei non era mai stata innamorata. Adrian, invece... con lui era stato diverso sin da subito, sin dalla sera fuori il locale. Adrian era pericoloso. C'avrebbe facilmente perso la testa per lui. E questo non doveva assolutamente succedere. L'amore non era un affare che la interessava.
    Adrian: "Eccoci arrivati, scommetto che quel vestito ti starà di incanto" le disse sorridendole nel suo solito modo. A Lily sembrò tranquillo, rilassato, non irritato o frustrato. Forse s'era sbagliata e aveva esagerato. Non sembrava affatto arrabbiato o imbarazzato.
    Lily: "Non vedo l'ora di provarlo" rispose ricambiando con un sorriso luminoso e un peso in meno sulla coscienza. Avrebbe tanto voluto chiedergli se era tutto a posto, se non era contento di come s'era comportata al provino. Ma Lily non era abituata a mostrare la sua insicurezza. Tendeva ad andare dritto per la sua strada, anche nell'errore, senza rimorsi o rimpianti. Si buttò presto alle spalle i pensieri negativi e tornò più disinvolta, camminando a fianco a lui per il corridoio che portava alla zona costumi.




    Adrian: "Buon pomeriggio Sara, ti ho portato la mia bella baronessa... così vediamo come le sta addosso il vestito che le hai fatto... credo di averti comunicato le taglie giuste, ieri" chiese ad una donna che stava armeggiando con un lungo centimetro da sarta. La sala era piuttosto ampia e vedeva sorgere un piccolo palchetto su una finestra che si affacciava sulla luminosa sera che era calata sulla città.

  4. #414
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    Re: Il Crepuscolo dell'anima - Capitolo 8



    Alta e slanciata e sulla quarantina, Sara Lopers lavorava per la Soul Production da sempre, da quando Adrian l'aveva fondata. Lei gli era molto grata per questo, era stato l'unico a credere ancora nelle sue doti di stilista e sarta dopo il tracollo della sua impresa di moda e ora era la costumista più ricercata del jet set.
    Sara: "Ad occhio e croce sembra di sì... sei un birbante Adrian, hai occhio clinico per certe cose... sembra proprio una coppa D... ma ora ne avremo la certezza... ciao Lily, chiamami Sara e diamoci del tu, seguimi nel camerino, così ti mostro la mia ultima meraviglia" si presentò cordialmente, lanciando un'occhiata d'intesa con Adrian.




    Lily entrò nella stanza adiacente, colma di stoffe, vestiti non terminati e cartamodelli sui tavoli. Su uno dei manichini, c'era un bell'abito grigio perla, in stile vittoriano, con dei piccoli pois neri e il corpetto decorato da una passamanerie scura che fasciava il seno. D'istinto, la ragazza si avvicinò per toccarne la stoffa, ma la sarta la ammonì, avvisandola che c'era un bustino da indossare che l'attendeva. Mettere quell'affare fu un'impresa titanica: Lily poggiò le mani ad una parete e facendo forza sugli avambracci, si reggeva alla bene e meglio alle spinte di Sara, che con tutte le sue forze tirava i lacci a sè stringendoli il più possibile. Trattenendo il respiro e maledicendo l'ignoto inventore di quella tortura tutta ottocentesca, finalmente la brunetta fu pronta per il bellissimo abito che trepidava nell'indossare.




    Adrian restò di stucco: la sensualità che Lily gli aveva mostrato nel suo ufficio aveva fatto posto ad un'innocenza disarmante. Bella come una sposa, l'attrice accennò ad un timido sorriso, cercando conferme dal suo spettatore. Due anime e una sola donna a incarnarle: decisamente, Lily Parker era la persona giusta.
    Adrian: "Sei... esattamente come avevo immaginato Christabel..." sussurrò incredulo, come se la sua immaginazione fosse diventata realtà d'un tratto.
    Sara: "C'hai preso con le tette... è proprio una quarta coppa D... per quanto riguarda il colore, potrei rendere il tutto più abbinato al viola dei suoi occhi e..." intervenne rompendo in modo prosaico quell'atmosfera di fantasia.




    Adrian: "Sono il migliore nel gioco "indovina che taglia è", lo sai... No, il colore è perfetto... purtroppo, l'autore della sceneggiatura ha insistito per delle lenti color grigio... a quanto pare è una cosa importante per lui... so che è una sciocchezza, ma sono dovuto scendere compromessi..." replicò un pò scocciato. Lui detestava scendere a compromessi.




    Sara: "Ma chi si crede di essere? Mi sembra un'assurdità nasconderle degli occhi così belli e rari... i mocciosi di oggi hanno qualcosa che non va nel cervello... troppa simbox secondo me!" esclamò con evidente disappunto, immaginandosi Alex come un ragazzetto tronfio e arrogante.




    Lily: "Va benissimo per me, non ci sono problemi a riguardo... Alex mi ha spiegato che per lui è molto importante e io... mi fido di lui..." interruppe timidamente. Non voleva che si pensasse male di Alex: se aveva preteso quel colore degli occhi, non era certo per capriccio. Lei ne era certa.
    Adrian la guardò serio, con un'espressione determinata negli occhi. Era evidente la sua irritazione per l'ostinazione dello scrittore, ma era più interessato a mandare avanti il progetto che a impuntarsi su una facezia come un colore.
    Adrian: "Se ti fidi di lui, mi fiderò anche io... Sandy? Devi, quindi, predisporre delle lenti a contatto grigie, e un altro paio di un grigio più intinto nel verde... stando al copione, Marine ha degli occhi sul grigio-verde, mentre Christabel totalmente grigi..." spiegò con professionalità all'altra donna presente nella stanza.




    Sandy era una ragazza minuta, sui venticinque e con i capelli corti castani e un'aria sicura di sè. Era la makeup artist principale che si sarebbe occupata del film e trascinò Lily in un'altra stanza, dove iniziò a dare vita al look di Christabel con l'aiuto della sua assistente, una parrucchiera professionsta.
    Quando Lily uscì dalla sala trucco, era totalmente cambiata: i capelli ribelli con il ciuffo a lato erano diventati ordinati e lisci, con un'educata frangetta sulla fronte. Il trucco leggero, quasi impercettibile ma che rendeva la carnagione ancora più bianca, cadaverica, su cui scintillavano gli occhi resi grigi dalle lenti. Lily trovò molto bizzarro vedersi con un diverso colore degli occhi e pensò che stava bene lo stesso. "Quando una è gnocca, è gnocca" si disse con una punta di autocompiacimento.




    Adrian le si avvicinò con il mezzo sorriso stampato sulla faccia, le accarezzò la frangetta e le disse quanto le donasse. Era lei, la baronessa del suo sogno. Quando sua sorella Melissa gli aveva portato quel copione, l'aveva iniziato a leggere solo per farla tacere. Scettico e disinteressato, quella sera s'era addormentato nel suo letto, vinto dalla lettura e dalla stanchezza e l'aveva sognata, aveva visto lei triste su quel pontile che aspettava il suo amore eterno. Christabel era lì adesso, davanti a lui in carne ed ossa ed egli ne rimase folgorato, affascinato.

    Lily: "Che... che scena vuoi vedere?" chiese quasi sussurrando. Lui la stava guardando in modo troppo intenso.
    Adrian: "Giusto, la scena... vediamo, ti aiuterò a dire le battute, quindi prendiamo una scena del flashback e dato che devo fare la parte maschile per aiutarti con le battute, c'è la scena col duca o il dialogo con Henry... scegli tu, ho la faccia più da duca o da Henry?" domandò ironicamente.

  5. #415
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    Re: Il Crepuscolo dell'anima - Capitolo 8



    Lily: "Sincera? Da duca" rispose risoluta, annuendo con la testa e chiudendo gli occhi con solennità.
    Adrian: "Ho la faccia di uno stupratore di fanciulle innocenti?" replicò con un falso tono offeso, buttandola sul ridere.
    Lily: "Oh questo no... però, Henry me lo sono immaginata diverso... cioè dolce, gentile, innamorato" disse trasognata, quasi potesse vedere in quella stanza l'uomo che immaginava.




    Adrian: "Io non sono un tipo dolce, gentile e innamorato?" apostrofò con un tono sempre più falsamente innocente. Dopo qualche istante di silenzio, in cui Lily lo guardò scettica, esclamò: "C'hai ragione, non sono niente di tutto questo. Forse posso sembrare gentile, ma è solo educazione... e duca sia! Ti avviso che sono un cane come attore".


    ->

    Lily rise dolcemente a come sfogliava impacciato il copione cercando la battuta da dire. Gli suggerì la pagina, così lui potè trovarla in fretta e gli voltò le spalle, così da calarsi bene nella parte. Il duca coglieva di sorpresa Christabel mentre attendeva l'arrivo di Henry, per fuggire insieme a lui sulla nave "Prudence".
    Adrian/Duca: "Aspettate qualcuno, milady? Sono le 17,10 mia signora, dovreste essere al castello per il the”
    Lily/Christabel: "Ho anticipato l’ora di lettura, non ero dell’umore per prendere il the quest’oggi”
    Adrian/Duca: "Capisco… se, comunque, state aspettando qualcuno, sappiate che egli non verrà. La nave “Prudence” ha poco fa salpato per le Americhe, imbarcando il suo equipaggio… al completo. Quell’uomo di cui vi siete incapricciata, my lady, quell’Henry Godwin, è in realtà un donnaiolo senza scrupoli… come amano dire i volgari marinai ogni donna un porto, vi ha sedotta, giocato con il vostro animo innocente e ingenuo. Alla locanda ier sera, ero per bere del buon vino, e costui era ubriaco come una spugna di mare… si vantava della sua nobile conquista, imprecando e offendendo Nostro Signore, e di quanto voi siete giunta a cedergli…"
    L'uomo stava per ridere, nonostante fosse un abile bugiardo, non riusciva nell'arte della recitazione. Inoltre, il ridacchiare della sarta e della truccatrice non lo aiutavano a mantenere la serietà giusta. Però guardò Lily... e la vide trasfigurata. Piangeva, tremava e un guizzo di tristezza luccicava negli occhi.
    Lily/Christabel: "Voi state mentendo! Henry mi ama e non farebbe mai quel che voi avete detto!" esclamò con rabbia, forza, speranza. Disperazione.
    Adrian restò senza parole e un brivido lungo la schiena percorse le lande deserte della sua coscienza. Lui, che non provava mai emozioni così forti, che era sempre freddo e controllato. Lui, che chiamava sua madre per nome di battesimo. Lui, che non era riuscito a piangere nemmeno ai funerali di suo padre. Lasciò cadere il copione e abbracciò Lily, che singhiozzava forte.




    Adrian: "Lily? E' tutto a posto, abbiamo finito, sei perfetta" la consolò cercando di asciugarle le lacrime con i pollici.




    Lily: "Davvero? Oh cavolo, forse ho esagerato, devo farla meno intensa vero? Posso farlo, dimmi come la preferisci e io la farò" rispose tornando in sè, come se avesse spento in lei un semplice interruttore. La facilità con cui aveva indossato e poi svestito la maschera delle emozioni era disarmante.
    Come in un mondo straniero ed ostile si è felici di riconoscere qualcuno della propria specie, Adrian sorrise a Lily, donandole il suo più sincero mezzo sorriso. Compiaciuto dell'abilità della sua attrice, le sorrise come il diavolo alla sua concubina, come Valmont alla Merteuil, come l'assassino alla sua complice di un delitto innominabile. L'uomo dichiarò la prova terminata e permise a Lily di rivestirsi così da ritornare nel suo ufficio, per dare un'occhiata al contratto che le avrebbe fatto firmare.




    Adrian: "Ti sei meritata un invito a cena" le propose una volta soli in ufficio.
    Lily: "Interessante... dove mi porti? Io amo la cucina francese" rispose civettuola.
    Adrian: "Francese... e "Les Chats" sia! Comunque, prendi il contratto e portalo da un avvocato di tua fiducia, così potrai firmarlo e mandarmelo senza avere dubbi... entro tre giorni, mi raccomando, ho bisogno di tutti i contratti firmati prima di indire la riunione dello Staff" spiegò con cura.
    Lily: "Certo, penso che sia io che Alex manderemo tutto a suo padre, così li vede lui.. anche se io mi fido di te, firmerei anche adesso" disse entusiasta.




    Adrian: "E' un atteggiamento sbagliato... sarai sotto la mia tutela dopo aver firmato quel contratto, io mi occuperò della tua carriera e quindi mi pare giusto indottrinarti per bene... ti assicuro che in questo ambiente non devi fidarti di nessuno, soprattutto di un Mangiamorte con la faccia di un duca stupratore di fanciulle innocenti" fece notare con una punta di humor.




    Lily: "Va bene ho capito, ti sei offeso, mi farò perdonare... hai detto "Les Chats"? Sono vestita in modo un pò troppo... sportivo... per quel posto.." fece notare rivolgendo un'impietosa occhiata ai suoi vestiti. Per un lussuoso ed elegante ristorante francese come quello, canotta e shorts non erano la mise ideale.
    Adrian: "Ti accompagno a casa così potrai cambiarti... ti aspetto in macchina" propose sistemando delle carte sulla scrivania per poi dirigersi verso la porta.
    Lily: "Non ho cuore a lasciarti da solo in questa gelida notte nell'attendermi fuori casa, puoi salire così ti offro un caffè... e vediamo se è abbastanza buono da farmi ottenere il tuo perdono" disse uscendo passando davanti a lui, che le sfiorò la schiena con la punta delle dita, come per accompagnarla. Non riusciva proprio a tenere le mani a posto con lei vicino.
    Adrian: "Mmm non ti sarà facile... sono di sangue italiano... siamo pignoli per il caffè" rise seguendola.




    Uscendo dall'ufficio, Adrian diede disposizioni a Meg su dove sarebbe andato quella sera e di rimandare altri eventuali impegni all'indomani. "E mi raccomando... se ti arrivano foto dai paparazzi o giornali su me e la signorina Parker... falle pubblicare" disse sussurrandole all'orecchio. In fondo, l'anima dello spettacolo, se ne possiede una, è la pubblicità.




    Sfrecciarono per le strade di Bridgeport a bordo di un'elegantissima Gallardo nera, che calzava le curve della strada quasi baciandole, per le linee armoniose con cui era stata plasmata. Adagiata sul comodo sedile in pelle, Lily indicava in modo piuttosto impacciato la strada da seguire per giungere a casa, distratta dalla troppa vicinanza di quell'uomo che trovava così tremendamente sexy. Alla guida, poi, diventava irresistibile, con il cavallo dei calzoni a portata di sguardo. Giunti davanti al condominio della brunetta, presero l'ascensore, l'ennesimo di quella giornata così movimentata, e giunsero al pianerottolo della porta dell'appartamento.

  6. #416
    sim dio L'avatar di archisim
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    Re: Il Crepuscolo dell'anima - Capitolo 8

    commento infralettura

    intanto il completo blu non si intona con gli occhi del talento concepisci-bambini u_u almeno abbinasse la cravatta u_u
    poi, il capitolo è molto bello e birichino.. magari un po precoce lily che si presenta senza veli XD che sfacciata (ho pensato un altra parola in realtà )

    in particolare l'ultima frase finale (sul pacco) mi ha confermato che è una maialona. Non ci sono più le fanciulle di una volta u_u
    Mary ragazzaccia ci travi le bimbe del forum!!!!

    ps. la prossima volta Adrian però meno vestito.

  7. #417
    L'avatar di mary24781
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    Re: Il Crepuscolo dell'anima - Capitolo 8

    Ah io mentre scattavo non facevo che dirle "sgualdrina!" e lei mi ha fatto le boccacce Non mi rispetta ç_ç In realtà quell'abbinamento l'ho copiato da un vestito trovato su google XD Cmq hai ragione, mai più blu, non so mai come abbinarlo U_U Temo che Adrian terrà i vestiti ancora per poco e poi nella seconda parte ci sarà la cena e nel capitolo 9 ci sarà Sid... diana mi bannerà U_U

  8. #418
    GdR Master L'avatar di Eclisse84
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    Re: Il Crepuscolo dell'anima - Capitolo 8

    Sgualdrina Ma devo ammettere che le ho fatto una standing ovation per la sfacciataggine, ovviamente Mr Mangiamorte ha apprezzato, dalla serie "hai una pistola in tasca o sei felice di vedermi?"! Secondo me un bel completo grigio gli starebbe a pennello, ma il top sarebbe senza vestiti U_U mi pare giusto! Attendo il prossimo capitolo trepidante... questo caffè prevedo che sarà bollente!

  9. #419
    L'avatar di mary24781
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    Re: Il Crepuscolo dell'anima - Capitolo 8

    Bhe lei ha mostrato, mo tocca a lui U_U La seconda parte sarà un pò più tranquilla in realtà, i bollori riprendono nel prossimo capitolo (Sid *_*)

  10. #420
    sim dio L'avatar di Foxylla
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    Re: Il Crepuscolo dell'anima - Capitolo 8

    Oooohhhh com'è bello bello BELLO questo capitolo ! Hai reso tutto così bene ! Il nervosismo iniziale di Lily, l'attrazione che provano l'uno per l'altra, le sensazioni di Adrian quando la vede col costume di scena... Già trepido per il prossimo capitolo, non so perchè ma mi immagino quell'acida della cugina che farà un commento dei suoi. Bravissima !

    Ps: che gnocca la costumista. U_______U

 

 
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